si interrogano su come si “formi” il temperamento di un bambino, il carattere. Quanto contano i geni? Quanto l'educazione che viene trasmessa?
Mia nonna diceva sempre: "Scuola fa, ma natura vince!". Questo antico proverbio vuole dire che l'educazione è importante, ma esiste una naturale propensione ad essere in un modo anziché in un altro. E per quanto l'educazione dia i suoi effetti, la natura ad essere in un determinato modo avrà sempre un fortissimo impulso. In effetti molte ricerche hanno dimostrato che il bambino appena nato non è affatto un pezzo di argilla che attende di essere plasmato dai genitori: tantissimi tratti della sua personalità sembrano inclusi nella spirale dei cromosomi che i genitori gli hanno trasmesso. Un bambino appena nato ha già una sua personalità.
Ci sono quelli che sin da subito si dimostrano indipendenti, si attaccano al seno per mangiare e poi dormono tranquilli nella propria culla; ci sono poi quegli altri che vogliono stare sempre attaccati alla mamma, la quale appena li poggia nella culletta li sente piangere disperati e bisognosi di coccole e protezione.
Ricordo una volta dalla pediatra, ci avevo portato la mia prima bambina che aveva circa tre mesi. Questa pediatra aveva tanta esperienza ed era molto brava. Quando finì la visita mi disse sorridendo: "Molto prepotente questa bimba!!". Io la guardai tra lo stupito e il risentito. "Prepotente? Ma è così piccola... E poi con me è così dolce, mangia ed è tranquilla...". La dottoressa sorrise e rispose: "Eh già, con te è dolce perché sei la sua mamma e le dai il latte che desidera, ma questa bimba ha un gran caratterino...!".
Non le diedi retta. Sono passati sette anni da allora e spesso penso alla pediatra, aveva proprio ragione! La mia bambina ha un gran bel carattere, la mia bimba prepotente!
Questo per farvi capire che già la mia bambina aveva una sua personalità, delle sue caratteristiche che prescindevano da un'educazione che ancora non avevo potuto darle visto che aveva pochissimi mesi.
La pediatra, con esperienza e un forte intuito, aveva già capito la bella tipetta della mia bimba.
Ogni bambino, dunque, ha la sua personalità, la predisposizione a certe caratteristiche che l'educazione poi potrebbe plasmare smussando eventuali spigoli e rinforzando punti positivi.
Ciò che è fondamentale è che la consapevolezza da parte della mamma che il suo bambino abbia sin da subito una propria personalità, la porti al totale rispetto delle sue esigenze. Non deve essere il bambino ad adattarsi alla madre, deve essere la madre ad avere considerazione di ciò che richiede il piccolo.
Quello che il bambino vuole lo capisce sin da subito la sua mamma, ecco perché è bene non seguire i consigli di parenti e amici che propongono infallibili metodi su come allevarlo, ma è invece importante lasciarsi guidare dal proprio istinto e imparare ad ascoltare il proprio bambino. La mamma inizierà ad ascoltare il suo bambino sin dal primo giorno di vita e non dalla prima parola. Il bambino comunicherà col pianto, col movimento, con il corpo.
Ciò che a noi appare come un bambino che deve ancora crescere, come una tabula rasa da riempire, in realtà è un piccolo mondo già tanto grande, con piccole cose dentro che son semi, da innaffiare. Noi siamo l'acqua, ma il potenziale è già lì.
Sull'autrice
Lucia Carluccio è studiosa dell'universo infantile e mamma di due bambini. Insegna e vive in provincia di Milano.