Inoltre, dal punto di vista strettamente psicomotorio, non sperimentare frequenti cadute e dover far fronte ai “pericoli” del camminare, non crea in lui un senso dell’equilibrio, non gli permette di esplorare il mondo attorno a sé; senza contare che il bambino tende ad assumere una postura sbagliata, camminando in punta di piedi.
In passato, in Canada, era stata vietata la produzione, la vendita (anche dell’usato) e la pubblicità dei girelli. Il ministro della sanità canadese stabilì che questo accessorio potesse essere molto pericoloso per il bambino, in quanto causa di molti incidenti domestici; infatti darebbe la possibilità, al bambino, di accedere a scale o superfici non piane e di afferrare oggetti potenzialmente pericolosi. Poi però, la richiesta pressante sul mercato, da parte delle mamme, non ha reso praticabile il divieto.
Certo è che il girello semplifica un po’ la vita alle mamme che lo usano. Se sono indaffarate in cucina, parlano al telefono, stanno facendo la lavatrice o stendendo il bucato, il girello permette di non dover tenere il piccolo in braccio per un po’. E ai bambini diverte molto.
Il consiglio più neutrale che si può dare è di usarlo con moderazione, per evitare gli “effetti collaterali”, e seguire degli accorgimenti, per limitarne i rischi:
non lasciare mai il bambino da solo, allontanare gli oggetti potenzialmente pericolosi dalla sua portata, così come i possibili ostacoli per le rotelle, scegliere girelli che non funzionano con un sistema a scatto (per evitare che il bambino si ferisca alle manine), non sollevare il girello quando il bambino è al suo interno.
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