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Appena il bambino manifesta fastidio o disagio di fronte a tessuti sintetici o ruvidi come la lana, è bene ascoltarlo.
E' fondamentale che il piccolo vesta abiti comodi, traspiranti e non fastidiosi. Sebbene il prurito non sia necessariamente sintomo di dermatite, è sicuramente il primo campanello d'allarme che ci aiuta a identificare quali capi siano da evitare immediatamente nell'abbigliamento dei bambini.
Come esperti dermatologi affermano, non è corretto parlare di allergia quando si parla di sfoghi della pelle del bambino. E' più calzante parlare di dermatite atopica, ovvero di una reazione evidente della pelle del piccolo a stimoli esterni. Nel caso della lana, è quindi più corretto dire che la pelle del bambino sia ipersensibile nei confronti della fibra, ma non necessariamente allergico alla lana.
La dermatite si manifesta con un'infiammazione della pelle identificabile nella zona dell'arrossamento. Se il bambino non si gratta e si interviene immediatamente evitando il capo d'abbigliamento scatenante, si eviterà che il rossore si trasformi in vesciche e che queste mutino in seguito in croste, fino al seccamento completo della dermatite nel giro di un paio di settimane.
Il consiglio è di evitare gli indumenti in lana e fibre sintetiche a diretto contatto con la pelle del bambino: magliettine in cotone 100% rasato possono alleviare il prurito di maglioncini di lana, la sciarpa allacciata fuori dal colletto del giubbotto, mentre se si ritiene difficile rinunciare al cappellino di lana, sarebbe meglio foderare il suo interno con cotone.
Ti è capitato che il tuo bambino soffrisse di eccessivo prurito a causa del cappellino sbagliato? !
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