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4 trucchi per gestire la gelosia del primogenito

di mammenellarete - 17.02.2014 - Scrivici

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L'arrivo di un fratellino o sorellina è da sempre un momento di grande stress per il primogenito che vede modificate le abitudini di vita all'interno della famiglia. Alcuni bimbi si adattano meglio al grande evento. Altri... peggio.

di Cinzia Parmi*
Ora che il nuovo nato ha fatto la sua comparsa in casa e ogni giorno che passa fa capire al più grande che il fratellino abiterà per sempre con voi e non è solo di passaggio, come se fosse un ospite carino ma dopo qualche giorno anche invadente e fastidioso, con ogni probabilità noterete un cambiamento di umore nel primogenito. Forse farà la pipì a letto, cosa che aveva smesso di fare da molto tempo, oppure farà scenate per un “no” gettandosi a terra come in preda ad una crisi epilettica, non mostrerà grande entusiasmo per il cibo e farà diventare un incubo il momento del pranzo e della cena. Insomma, molto propabilmente qualcosa cambierà e state pur tranquille che cambierà in peggio. Sarà più difficile gestire il più grande perché le crisi di rabbia, i capricci aumenteranno e non servirà a nulla sgridarlo, anzi, forse potrebbe essere anche nocivo farlo. Tutto questo accade perché si sente privato all’improvviso del ruolo centrale che ha sempre avuto prima dell’arrivo dell’”intruso”. Come se vostro marito una sera tornasse a casa con un’altra donna, magari anche più giovane e carina, e vi dicesse: “cara, questa è la mia nuova compagna. Dovete andare d’accordo e volervi bene.”

 

Come vi sentireste? Sicuramente arrabbiate al punto che qualsiasi oggetto a portata di mano finirebbe sulla testa di vostro marito. Questa è la rabbia e il senso di frustrazione che anche il primogenito accusa.

 

Siete state via per qualche giorno e poi tornate a casa portando in braccio un fagottino che non fa che piangere e tenervi impegnata con l’allattamento, le notti insonni, i cambi di pannolino. Sicuramente è un momento di felicità per la famiglia perché si è allargata e un nuovo nato ha fatto la sua comparsa ma al più grande questo potrebbe anche non piacere.

Sicuramente l’inizio lo vive male: lui non aveva chiesto un fratello o una sorella e probabilmente è in collera perché il suo parere non è stato neppure richiesto. Quel “coso” che piange a si sporca di continuo porta via tutto il tempo che la mamma aveva una volta per giocare, uscire, coccolare. Il fratello è ancora troppo piccolo per poter giocarci insieme e quindi non si capisce neppure l’utilità di averlo in casa. Non parla, non cammina... a cosa serve se non ad arrecare disturbo? Questi i pensieri che affollano la mente del più grande. Ecco allora qualche consiglio che potrebbe tornarvi utile per affrontare questo periodo difficile e aiutare il più grande a superarlo, facendogli sentire che se anche qualcosa è cambiato in famiglia, l’amore e i sentimenti che vi legano a lui sono rimasti identici a prima.

 


  • Cercate di passare dei momenti da sola con lui affidando il neonato alla nonna o ad una tata. Sarebbe importante ricavare uno spazio all’interno della giornata per fare delle cose insieme al più grande senza che ci sia sempre il piccolo di mezzo: fare una passeggiata, leggere una storia, andare al parco.
  • Cercate di parlare della faccenda con lui e se non riuscite a farlo parlare aiutatelo ad esprimersi in altri modi come, ad esempio, facendolo disegnare. Il disegno lo può aiutare a tirare fuori i suoi sentimenti, anche quelli negativi ed aiutarlo così a liberarsene poco alla volta non facendolo sentire in colpa perché quello che si tira fuori non spaventa più, è come averlo “buttato via” per sempre.
  • Cercate anche di coinvolgerlo nelle cure del bebè, spiegandogli quello che state facendo e come andrebbe fatto. Se abbastanza grande, potrebbe lui stesso compiere dei piccoli gesti per farlo sentire più coinvolto all’interno della nuova famiglia e sottolineando la sua importanza di essere il fratello maggiore. Avrebbe anche lui un ruolo che potrebbe renderlo orgoglioso e farlo sentire più sicuro delle proprie capacità, aumentandone l’autostima.
  • Se dovesse comportarsi da “piccolino” regredendo nei comportamenti come parlando male o ritornando a bagnare il letto, non preoccupatevi. Anche questa è solo una fase di passaggio che come tutto finirà. Mostratevi attenta ai suoi bisogni, non sgridatelo e accoglietelo con tanto affetto e amore facendolo sentire importante quanto lo era prima.

 

Sull'autrice

 

*Mi chiamo Cinzia, ho 46 anni, due bimbi di 8 e 5 anni, un marito molto busy, Saidi (un porcellino d'India) un incarico annuale di insegnante di lettere che amo tantissimo. Nella vita sono stata anche editor, mamma a tempo pieno e da qualche anno blogger. Mi piace scrivere di cose di mamme, bimbi, relazioni familiari. Se dovessi avere una seconda opportunità, sicuramente diventerei psicologa. Amo viaggiare, fotografare e come avrete capito scrivere. Non credo nella mamma perfetta e se per sbaglio ne esistesse una, sarei pronta ad eliminarla! Da dicembre 2013 ho aperto un blog personale che si chiama mammastyle.it Se non avete di meglio da fare, visitatelo :-)

 



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