La nostra storia inizia con una telefonata di martedì pomeriggio, quando chiesi informazioni alla mia ginecologa riguardo il CMV.
Quello stesso giorno scoprii di essere positiva al citomegalovirus, non lo avevo mai sentito prima ero agitatissima, andai subito su Google a cercare di cosa si trattasse, e da lì il mondo mi crollò addosso, ero appena entrata nel terzo mese di gravidanza.
Continuare o abortire?
La sua risposta fu vaga, e mi prescrisse ecografie più specifiche in ospedale, rassicurandomi che non sarebbe stato niente di grave.
Il primario dell'ospedale ci fece un colloquio spiegando ciò che poteva comportare e ci chiese se volevamo proseguire o abortire. Senza pensarci due volte, andammo avanti, ci proposero l'amniocentesi, ma preferii di no, non sapere subito se mia figlia potesse essere positiva mi aiutò a vivere con più serenità la gravidanza.
Dalle numerose ecografie fatte, la piccola cresceva molto bene, apparentemente tutto a posto, ma fino a quando non fosse nata non potevamo sapere se avrebbe perso la vista l'udito o altri problemi alla testa.
Elena nasce
Il 15 luglio nasce Elena, 3700 kg, apgar pari a 10, una paffutella tutta da mangiare. Rimasi in ospedale 4 giorni perché era nata da un taglio cesareo, tutti i controlli erano a posto, ma i risultati se anche fosse positiva non c'erano ancora.
È sabato mattina, il telefono squilla, era la pediatra che seguì Elena, dove mi disse: "Signora, Elena è positiva, ora dobbiamo fissare tutti gli appuntamenti per controllare se è sintomatica".
Tutto buio, piansi giorno e notte, mi sentivo in colpa, non avevo buone speranze, solo guardandola mi facevo forza.
Ma l'incubo più grande è iniziato con le visite, 3 risonanze alla testa, di cui una con sedazione, visita oculistica, test audiometrici. Purtroppo all'orecchio destro Elena non sentiva per l'80%.
Inizia la terapia e i controlli
Iniziò una terapia per ben 6 mesi, un farmaco da somministrare 2 volte al giorno, con controlli periodici ogni 15 giorni perché la stessa avrebbe potuto creare altri problemi.
Continuarono i controlli soprattutto audiometrici, dove a 8 mesi ci dicono che Elena ha una sordità monolaterale grave, dall'orecchio destro non sente.
Ogni volta un colpo al cuore, ma oggi a 14 mesi tutto è fermo lì, Elena è una bambina splendida, interagisce, cammina, mangia, si gira quando la chiami, dice tata papà e io mi sento al settimo cielo.
Ora non mi resta che pregare perché la mia piccola guerriera continui a lottare così come ha fatto fin'ora, fino ai suoi 5 anni.
Purtroppo per quel maledetto virus non c'è cura e rimarrà nel suo corpicino fino a quell'età, con la speranza che non faccia altri "danni".
Di mamma Giada
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