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Un'altra situazione tipica in cui il piccolo torna a dormire con i genitori è in occasione del rientro a lavoro della mamma. Spesso in questi casi c'è una vera e propria regressione del bambino, che torna ad avere comportamenti ed esigenze di qualche mese prima. Da un giorno all'altro la mamma non è più accanto a lui continuamente e non lo ricopre delle stessa quantità di affetto; questo è un piccolo trauma, che il piccolo spesso sfoga con una maggiore irrequietezza e difficoltà a prendere sonno, soprattutto se lasciato solo nel suo lettino. Se questo è vero, è altrettanto vero che anche la mamma spesso sente l'esigenza di avere il proprio figlio accanto a sè durante la notte, sia per sopperire ad un inconscio senso di colpa per averlo lasciato tutto il giorno, sia per appagare il proprio bisogno di averlo vicino.
Non occorre essere rigidi rispetto a questa abitudine, se soddisfa un bisogno temporaneo della mamma o del bambino. L'importante è che tale pratica non si prolunghi per periodi troppo lunghi tanto da diventare un comportamento radicato e quindi difficile da smantellare.
In caso ciò succedesse bisogna intervenire il prima possibile, con qualche piccolo accorgimento si può riabituare il bambino a dormire nel proprio lettino:
- spiegate al bambino che nel suo lettino dormire meglio e che la mamma e il papà sono sempre lì vicino a lui per qualsiasi esigenza. Trasmettetegli un senso di sicurezza e tranquillità, che faciliterà anche il suo addormentamento;
- se non vuole addormentarsi da solo, stategli vicino fin quando non dorme, leggendogli una storia, parlando con lui o semplicemente accarezzandolo;
- se di notte entra furtivamente nel vostro letto, accompagnatelo subito nella sua stanza, se gliela date vinta una volta, si sentirà autorizzato a tornare sempre;
- aspettatevi qualche nottata di pianti, è inevitabile che accada. L'importante è non cedere, vedrete che nel giro di qualche giorno il bambino smetterà di lamentarsi e tornerà a dormire da solo.Foto