di Lisa Sorrentino
Mi ha sempre intenerito l'immagine di un uomo che regge in braccio per la prima volta il suo cucciolo.
Ha l'espressione tesa e terrorizzata, la tensione muscolare è ai limiti del sopportabile, e solo, dico solo, in poche frazioni di secondo, un sorriso carico di amore, riesce a distoglierlo da quell'impresa incredibilmente faticosa che sta compiendo: tenere in braccio la sua creatura in modo che non si rompa!
Anche mio marito era così quando dopo ripetuti inviti da parte mia, si è deciso a tenere tra le sue forti e grandi braccia, la nostra piccola.
Ma cosa rende una mamma diversa da un papà? Forse il tempo che trascorre con la sua piccola è uno degli elementi.
Allora ho guardato mio marito e gli ho chiesto: "Tu che papà vorresti essere?" e lui: "Un papà a cui può dire tutto, condividere tutto, ma pur sempre una guida e se serve, anche un poco severo! Ma poco pochino!!!!"
A quel punto ha capito che se doveva nascere quel rapporto, il momento giusto era quello.
Insieme abbiamo iniziato a vincere i suoi timori imparando che la piccola era meno fragile di quello che pensasse e che la sicurezza nei movimenti era il primo passo verso la soluzione di certi problemini
Allora via con il cambio pannolino, che una mamma sicuramente ha già assistito quindi sa di cosa si tratta, ma per un neo papà è un mondo sconosciuto e misterioso.

Sulle prime difficoltà abbiamo sorriso insieme e nei momenti di sconforto come si fa a scuola, passo passo, abbiamo avuto la pazienza di imparare.
Lui con la calma di chi sa che era un momento importante e io concedendogli i tempi senza fargli fretta.
Tante volte ho assistito a sfoghi di amiche che lamentavano l'assenza dei loro mariti, ma che poco concedono ai loro mariti in materia di tempo.
"Tu non sei capace, vedi che gli stai facendo male, togliti, continuo io!"
E' una reazione umana e normale, ma che non serve a dare fiducia ad una persona, che semplicemente non ha esperienza e forse ha solo tanta paura.
Così il papà ha imparato il piacere di cambiare il pannolino, a fare il bagnetto, di metterla a nanna, di farla mangiare, di esserle vicina e complice nella sua quotidianità.
Lei a sua volta, lo ricambia coinvolgendolo in tutto quello che fa: gioco, scuola, persino la tv. Tifosissimi entrambi guardano le partite insieme!
D'altro canto, ora come uomo capisce la fatica e la violenza che ti devi infliggere ogni qualvolta ad una reazione negativa della piccola devi controllarti e stare calma mentre vorresti urlare!
Lo guardo orgogliosa e mi dico: è nato un papà!
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