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Come aiutare il primogenito ad accettare il fratellino o la sorellina

di mammenellarete - 15.01.2009 - Scrivici

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Quando in casa arriva il secondo figlio, per il primogenito può essere difficile, soprattutto se ha un'età dai due ai quattro anni, perché il bambino è in una fase di egocentrismo. La mamma e il papà devono seguire alcune regole per far sì che non nascano gelosie o conflitti e soprattutto che il primo figlio non pensi di essere abbandonato a causa del nuovo arrivato.

Quali sono gli accorgimenti infallibili da applicare?

 

Prima della nascita del fratellino o della sorellina

 

  • è meglio che la mamma parli al più presto dell’arrivo del bambino, non più tardi del terzo mese, prima che si accorga del pancione della mamma;
  • è utile acquistare o mostrare libri per bambini che illustrano cosa avviene nella pancia e l’aspetto di un neonato;
  • meglio evitare l’espressione “ti regalo un fratellino”, per non farla sembrare una sua responsabilità;
  • fargli cambiare letto o stanza alcuni mesi precedenti alla nascita del bambino, per far sì che non sia un trauma o peggio dargli la sensazione di essere stato “spodestato”;
  • se possibile, evitare di pretendere da lui nuove responsabilità o progressi o altri cambiamenti, come ad esempio una nuova babysitter o l’iscrizione alla scuola materna;
  • farsi aiutare nella preparazione della culla o della stanza del nuovo bambino;
  • far vedere al maggiore foto di lui stesso da neonato, fargli immaginare (dato che probabilmente non può ricordarlo) come anche lui è stato aspettato e poi accolto;
  • anticipargli che la mamma passerà del tempo all’ospedale, per non farlo rimanere sorpreso della sua assenza;
  • anticipargli che potrà giocare insieme ad un altro bambino

 

 

Dopo la nascita del fratellino o della sorellina

 

  • all’ospedale chiamarlo per telefono e permettergli di andare a trovare la mamma e fargli trascorrere del tempo col papà, meglio se per farlo divertire, farlo giocare;
  • una volta tornata a casa, portargli un regalo da parte del neonato, meglio se è qualcosa che appartiene al mondo del neonato, come un biberon o un vestitino per giocare con le bambole (se è una bambina);
  • farlo “giocare alla mamma o al papà” : se la mamma allatta fargli dar da mangiare ad una bambola o a un orsacchiotto;
  • farsi aiutare nella cura del neonato, ad esempio nel momento del bagnetto;
  • durante l'allattamento dedicargli attenzione, parlandogli o leggendogli una favola;
  • cercare dei momenti per passare del tempo da sola con lui, per farlo sentire comunque “esclusivo”;
  • fargli tenere il neonato in braccio, magari davanti ad altri adulti, per dargli una sensazione di fiducia;
  • invitare gli ospiti a dargli attenzione, se necessario preparare dei regali per lui per quando il neonato riceverà dei doni, permettergli di scartare i regali del fratello;
  • fargli visitare famiglie in cui c’è un fratello maggiore e un neonato, per immedesimarsi e riconoscersi in quella situazione;
  • elogiarlo per le cose che fa in autonomia, senza bisogno di assistenza, perché “è grande”, fargli sentire che per la mamma è un sollievo;
  • accettare possibili atteggiamenti regressivi, come ciucciare il dito, fare la pipì a letto o addosso, la voglia di biberon, il mostrarsi introverso. Sono gesti che fa per attirare l’attenzione, per mostrarsi “piccolo”, non va sgridato, né criticato, perché sono transitori;
  • non cambiare le “regole" che si hanno in casa con l’arrivo del piccolo, non perdonare capricci che prima erano oggetto di rimprovero;
  • permettergli di esprimere il suo disappunto per il nuovo arrivato, facendolo parlare, se lo fa, senza evitare l’argomento, o giocare con un pupazzo o una bambola, o permettergli di disegnare liberamente;
  • dirgli che il neonato gli vuole bene, che gli sorride e che è contento della sua presenza, di essere il suo fratellino;
  • se diventa particolarmente aggressivo mettetelo in castigo; se l’atteggiamento continua per molti mesi, chiedere consiglio ad un medico.

 

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