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di svezzarsi da soli
L'organizzazione Mondiale della Sanità e il Fondo per l’Infanzia dell’ONU (UNICEF), nel corso degli anni hanno poi rettificato questa posizione "scientifica" stabilendo che il latte umano è l’alimento ideale per i bambini fino a sei mesi di vita senza alcuna integrazione. Solo dopo i sei mesi si può iniziare una diversificazione della alimentazione dei bambini che a quell'età hanno l'apparato digestivo quasi completamente sviluppato.
Da i sette mesi in poi un bimbo è abbastanza maturo per interagire con l’ambiente circostante e quindi può comunicare desideri e preferenze anche rispetto al cibo. Partecipando al pasto dei genitori mostrerà curiosità e interesse, desiderando imitare quello che vede fare dai grandi, per questo seduto sul seggiolone o sulle nostre ginocchia, sarà lui a decidere di passare dalla suzione alla masticazione, indicandoci con decisione le sue preferenze in tavola.
Questo processo viene definito autosvezzamento: sarà il bambino a scegliere gli alimenti da assaggiare, stabilendo col cibo un rapporto sano e non conflittuale. Affinché il bambino possa partecipare al pasto e al cibo dei suoi genitori è molto importante che questi abbiano uno stile alimentare sano e corretto.
Come quando succhiava al seno potremo continuare a lasciargli mangiare la quantità di cui ci mostrerà di avere bisogno, in relazione al suo appetito e ai suoi ‘scatti di crescita’. L'importante sarà però evitare cibi ad alto contenuto calorico e di limitare quelli molto ricchi di proteine animali.
E tu, come hai svezzato tuo figlio?
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