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Capricci, come li gestisco

di Anita Cipolla - 13.06.2013 - Scrivici

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Ho pensato a mettermi un po’ nei panni di mia figlia, pensando a quando ero piccola e alla fine in molti casi se ci pensiamo bene, i capricci dei nostri figli li abbiamo fatti noi prima di loro e forse anche peggio. Così ho provato, nel momento dei capricci, di parlarne in modo calmo. E se la vedo proprio arrabbiata e urlante e se vedo che non si calma in nessun modo la lascio sfogare, nei momenti di rabbia assoluta non si conclude nulla continuando a parlargli, bisogna aspettare che gli passi.

di Anita Cipolla

E’ una questione con cui tutte noi mamme, chi più chi meno ma nessuna esclusa, dobbiamo fare i conti prima o poi, e sicuramente non esiste il manuale delle istruzioni adatte ad ogni bimbo, però a volte scambiarsi le esperienze può essere utile e può darci qualche idea su come comportarsi nei momenti difficili.

Una cosa che ha aiutato me per esempio, è stata il fatto di aver letto molto al riguardo, perché è vero che ogni bimbo è a sé e non esiste il libretto di istruzioni perfetto che vada bene per lui, però mi sono fatta un’idea generica di come si può sentire un bambino nel momento dei capricci e cosa può aiutarlo a calmarsi.

La prima cosa che ho fatto è stata armarmi di molta moltissima pazienza, quella è l’essenza di tutto, ma noi mamme in fatto di pazienza siamo delle esperte ;)

Poi ho pensato a mettermi un po’ nei panni di mia figlia, pensando a quando ero piccola e alla fine in molti casi se ci pensiamo bene, i capricci dei nostri figli li abbiamo fatti noi prima di loro e forse anche peggio. Ho pensato a cosa mi avrebbe calmata da piccola, non certo uno schiaffone, mi avrebbe fatto piacere che mi fosse stata data la possibilità di replicare, di dire che una cosa che magari non si poteva fare, io la volevo proprio fare lo stesso e basta. Così ho iniziato a provare, nel momento dei capricci, a parlarle in modo calmo e sereno, chiedendole quale fosse il problema e cosa lei volesse veramente, con frasi tipo: “Bella di mamma, vieni e raccontami tutto, cos’è che vorresti fare? Perché piangi? “ A volte alcuni bambini quando gli si chiede cosa vorrebbero te lo dicono calmandosi, ovviamente sapevo che se dicevo “No”, potevo star certa che i capricci sarebbero ricominciati molto più acuti di prima, ma nel 99% dei casi ti fanno i capricci chiedendo cose a cui proprio non puoi dire di si, e allora ho provato a spiegarle con calma e con pazienza il perché di alcune cose, in maniera comprensibile per la sua età e magari anche colorando un po’ il discorso in maniera divertente.

Per esempio in un’occasione ha funzionato spiegare che la sera tardi non possiamo andare al parco dopo cena perché c’è buio, non si vedono le giostre, non ci sono bambini, e poi le ho raccontato che col buio si svegliano gli animali notturni, e i capricci sono svaniti perché ho cercato di attirare l’attenzione su una cosa che le interessava molto, gli animali che ancora non conosce. Così ha smesso di fare capricci per disegnare gufi insieme a me. :-)

Ovviamente ci possono essere capricci risolvibili in modo più facile e capricci che invece proprio non c’è verso di domare. Io personalmente se la vedo proprio arrabbiata e urlante e se vedo che non si calma in nessun modo la lascio sfogare, nei momenti di rabbia assoluta non si conclude nulla continuando a parlargli, bisogna aspettare che gli passi. Dopo qualche minuto di urla e pianti si avvicina a me e si calma, appena si calma la coccolo e le propongo di fare un giochino insieme, qualcosa che possa catturare il suo interesse e farla divertire, mi faccio venire delle idee semplici: fare le bolle di sapone in terrazza, o al limite se piove va bene anche la vasca da bagno ;) colorare insieme con gli acquarelli, fare un giro in bici, giocare insieme con le bambole, cantare insieme le sigle dei cartoni ecc… per ora che solo 2 anni queste cose le piacciono molto, da mamma ho sperimentato che non c’è nulla che rasserena meglio i bambini che giocare coi genitori, i bimbi non vedono l’ora di poterlo fare!

Personalmente ho notato che più tempo passo con mia figlia e meno capricci lei fa, ad esempio può capitare che faccia capricci nei giorni in cui devo fare dello straordinario a lavoro, quando sto via più ore del solito è più facile che arrivino i capricci e allora prima di andare a lavoro cerco di spiegarle il perché devo andare a lavorare e che mi piacerebbe tanto stare con lei a giocare ma proprio non posso, ma appena torno facciamo un gioco o andiamo in un posto che a lei piace tanto.

I capricci sono un modo per i bambini di imparare a gestire lo stress e la stanchezza, loro si irritano, si arrabbiano e non sanno ancora come gestire queste emozioni normalissime, io cerco di fare del mio meglio per calmarla e così insegnarle a gestire la cosa. Una cosa che non faccio mai è cedere ai capricci, se iniziassi a cedere la mia bimba potrebbe pensare che urlare e piangere è un modo per ottenere tutto quello che vuole invece non lo è, capire che a volte nella vita ci sono cose che non si possono fare o che si fanno in altri momenti, è una cosa positiva per la crescita e li aiuterà per quando più avanti avranno a che fare con la scuola e in seguito con il lavoro.

Questa è la mia esperienza sui capricci fino ad ora, spero che possa essere utile a qualcuno anche se alla fine ogni bambino è un mondo a sé e a noi genitori non resta che armarci di tanta pazienza e tanta camomilla ;)

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