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Benedetta manovra di Heimlich

di mammenellarete - 31.03.2017 - Scrivici

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Fonte: pixabay
Ho imparato che, nelle situazioni pericolose della nostra esistenza non contano i se e i ma, conta invece mantenere la calma e sapere cosa fare. Soprattutto quando mio figlio Marco, di otto anni, ha rischiato di soffocare

Era un pomeriggio di pioggia e stavo per uscire ma non trovavo la mia borsa. Mio figlio di otto anni sarebbe rimasto con Anna, la baby sitter studentessa universitaria che oramai veniva in casa nostra da un po’ di tempo.

Quel mio ritardo ha salvato la vita di Marco e se ci penso ancora adesso mi vengono i brividi sotto pelle.

Da allora, ho imparato che, nelle situazioni pericolose della nostra esistenza non contano i se e i ma, conta invece mantenere la calma e sapere cosa fare.

Pioveva a dirotto ed ero sulla porta d’ingresso in procinto di prendere l’ombrello e andare via, quando mi sono sentita chiamare con una voce disperata da Anna:

“Claudia corri ti prego! Marco si sta soffocando”

Ricordo che sono entrata subito in camera di Marco con lo sguardo stralunato perchè non capivo cosa stesse succedendo ma, in pochi attimi, mi sono resa conto subito della situazione: mio figlio era in piedi cianotico e con le mani alla gola: un boccone troppo grosso gli era andata di traverso e gli stava ostruendo le vie respiratorie.

Per fortuna avevo fatto un corso di primo soccorso e conoscevo la manovra di Heimlich, le famose mani a cucchiaio che premono sulla bocca dello stomaco per far espellere dalla trachea il corpo estraneo.

E’ una manovre salva vita da eseguire sotto il diaframma ed è stata inventata negli anni Settanta da un grande medico chirurgo americano: Henry Heimlich. La pratica diventa subito famosa perchè un gestore di un ristorante, nello stato di Washington, la applica su un cliente e riesce a salvare la prima vita, l’uomo sarà il primo di una lunga serie, negli Stati Uniti si stima che ad oggi la manovra di Heimlich abbia salvato più di cinquantamila anime.

Adesso, che sono passati più di dieci anni da quel dannato pomeriggio, mi considero una madre fortunata e consiglio a tutte le mamme che incontro di fare un corso di primo soccorso perché ci si sente più sicure quando si sa cosa fare durante un’emergenza e poi con la vita non si scherza mai.

di Barbara di Castri

Barbara è una mamma e una volontaria. Nelle storie che scrive cambia i riferimenti a nomi di luoghi e persone per rispettare la privacy di chi le ha raccontate. Sarà a Milano il 10 aprile, il 3 e il 30 maggio per un ciclo di tre incontri da lei curati.
Per maggiori info: Ti Racconto Milano

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