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Mio figlio deriso perché ballerino. A lui non importa perché ama quello che fa

di mammenellarete - 28.08.2019 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Mio figlio fa danza classica, l'anno prossimo entrerà a studiare in un'accademia. E' stato difficile, è stato deriso, visto come diverso e tutt'ora è difficile perché ha comunque interessi diversi dai suoi coetanei, studia parecchie ore. Ma a lui non importa perché ama quello che fa, le sue amicizie sono tutte lì, all'interno della scuola di danza e sono amicizie vere che si porta da anni... Cosa pensa la gente non importa a lui e non importa a noi. Non c'è niente che lo faccia sorridere come questo e il suo sogno è finalmente lì, a un passo. Ho scritto questa storia con lo scopo di dare coraggio ai tanti ragazzi che non osano. E ce ne sono!

In questo articolo

Carlo ha quasi 10 anni. Sta per frequentare la quinta in una piccola scuola di provincia e quest'anno sarà un anno importante per lui perché ogni 15 giorni nel weekend andrà a fare l'inserimento in accademia di danza: ha vinto una borsa di studio per farlo e l'anno prossimo la sua vita cambierà perché inizierà a studiare e vivere in accademia.

Carlo è un ballerino, un ballerino di danza classica!

Ha iniziato per caso a soli quattro anni. Siamo andati a vedere un nostro amico che si esibiva in piazza come ballerino di danza moderna. Tornati a casa, mi ha detto: "Mamma, voglio fare danza".

La prima reazione è stata chiedergli perché e la sua risposta è stata semplicemente: "E perché no?"

Ha cominciato così, per gioco.

Noi eravamo convinti che mai avrebbe continuato in mezzo a tutte quelle bimbe in tutù, unico maschio, e invece si è appassionato sempre di più.

Insieme alla bravura, purtroppo sono iniziati anche i primi problemi: a scuola i compagni lo consideravano diverso, lo chiamavano "ballerina, femmina". Sono iniziati scherzi pesanti, prese in giro...

La cosa non si è risolta nemmeno con l'intervento della preside, così abbiamo semplicemente cambiato ambiente in uno più piccolo, più familiare...

Carlo è stato subito accolto come "il ballerino" e tutt'ora le sue maestre e i compagni lo seguono, lo sostengono e lo vengono a vedere.

L'anno scorso Carlo ha iniziato a volere fare di più e ha chiesto di poter entrare in un'accademia, così ci siamo informati dalla sua insegnante di classica. Lei era già dell'idea di tentare un'audizione proprio per la passione che vedeva in lui. Così è iniziato il duro percorso di studio pre-accademico: tante ore di allenamento, stage, tante volte è tornato a casa coi muscoli doloranti, stanco morto ma sempre felice e sorridente, sempre dicendo: "Che bello, domani ho danza" o rispondendo agli amici che lo chiamavano per uscire:

"Mi spiace, non posso.

Ho danza".

"ma non puoi saltare x una volta?"

"No, io amo danza".

È così sempre più per provare che altro.

A febbraio dell'anno scorso ha tentato due audizioni per due accademie italiane e ha preso per entrambe delle borse di studio per l'ammissione. La scelta su quale è stata unicamente sua, senza forzarlo su una o sull'altra perché è lui che deve sentirsi a suo agio.

E così inizia una nuova avventura...

Gli sto tuttora chiedendo se è sicuro, se è davvero ciò che vuole. L'abbiamo messo davanti a pro e contro di questo lungo cammino: lui ride e mi risponde: "Sarei scemo a non provarci!"

Di quello che dice e pensa la gente a lui non importa e nemmeno a noi. Quello che importa è il suo sorriso, la gioia nei suoi occhi ogni volta che balla, che si esibisce e finché sorride vuol dire che questa è la strada giusta...

Non ci resta che lasciarlo volare e accompagnarlo nel suo volo.

di mamma Norma

(foto di repertorio presa da Shutterstock.com / storia arrivata come messaggio privato sulla nostra pagina Facebook)

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