Ormai è passato un anno da quando è iniziata, per me e la mia famiglia, la guerra allo spettro autistico. Parlo di "guerra" perché effettivamente scoppia una bomba atomica quando entri in questo mondo.
All'inizio sei cosi nuova a tutto che ti sembra di impazzire, ma poi piano piano impari tutti i termini e gli atteggiamenti da modificare per aiutare tuo figlio. E diventa una routine.
Oggi grazie a Dio mio Figlio ha fatto passi da gigante, ma mio figlio ha ancora bisogno di aiuto. Vorrei sottolineare la parola "aiuto" perché prima di tutto dobbiamo accettare il fatto che lui abbia bisogno di aiuto per essere pronte a combattere la battaglia. E anche se non vinceremo, sapremo di aver fatto di tutto per riuscirci.
Alla fine quello che conta veramente è non mollare mai. Non è la vittoria il risultato, ma la strada che affrontiamo insieme ai nostri Figli Speciali.
Non dimentichiamo di godere il presente e non ci angosciamo per un futuro di cui non sappiamo nulla. Nemmeno le variabili positive! Questo è diventato il motto della mia vita.
Io ho due gemelli di tre anni. Grazie al confronto con la crescita della sorella, mi sono resa conto che mio figlio aveva troppe difficoltà motorie nel linguaggio e soprattutto negli atteggiamenti, che verso i due anni mi hanno fatto concretizzare che dovevamo consultare uno specialista.
Non si trattava più di problemi caratteriali, ma di problemi più seri. Oggi ringrazio i medici più o meno delicati che mi hanno aiutato a far fiorire mio figlio, perché intervenire tempestivamente è importante.
Ma dico grazie anche a Dio che ci ha sostenuto e poi, a parte le terapie e la scuola, penso che uscire sempre e spesso sia la medicina migliore. Allo stesso modo stare con gli altri e avere tanta PAZIENZA E AMORE.
E' questa la medicina migliore.
Auguri a tutti i Bimbi Speciali e alle Mamme che con questo percorso hanno imparato che niente è scontato e nulla è dovuto e che ogni piccolo traguardo dei nostri Figli per noi è una grande Vittoria. Sono le piccole gocce a riempire l'oceano.
di Antonella
(storia arrivata come messaggio privato a redazione@nostrofiglio.it)
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Aggiornato il 21.07.2017