di Debora Uberti
Quando i bambini sono nati, dopo aver valutato la buona salute attraverso l'indice di Apgar, vengono attaccati il prima possibile al seno della mamma. Hanno un istinto innato per mangiare dal nostro seno. Vi sono mamme che per quanto riguarda l'allattamento, trovano difficoltà ad attaccare il neonato al seno. Ma questo non dipende dall'incapacità della mamma nel saperlo fare, ma dal fatto che molti bambini non riescono subito ad attaccarsi. A volte, si creano non poche difficoltà.
Personalmente con due gemelle, l'attaccamento iniziale al seno, non ha avuto nessun problema. Quando dovevo allattare Giada e Elena, usavo questa procedura:
- si pesano i bambini, nudi sulla bilancia
- li si attacca al seno per allattarli assieme o prima uno e poi l'altro e generalmente durante la poppata si alternano i seni. Perché il seno ha prodotto il latte, con la "montata lattea", che generalmente avviene dopo 3-4 giorni dal parto. L'alternare i seni, evita "ingorghi mammari" o " mastiti", molto dolorose che si verificano quando il seno non viene svuotato abbastanza.
Avendo due gemelle, si può anche attaccarle contemporaneamente. Esistono diverse posizioni per allattarli entrambi, riuscendo a trovare una posizione comoda sia per la mamma che per i bambini.

Finita la poppata pesavo i neonati per vedere quanto latte avevano mangiato. Ad ogni età i neonati nell'allattamento hanno una "dose" adatta al loro accrescimento. Se con l'attaccamento al seno hanno preso meno latte di quanto avrebbero dovuto, si riattaccano al seno. Nel caso in cui non si ha abbastanza latte si usa la "giunta" con il latte artificiale. Questo è quello che ho fatto io con Giada e Elena. Le ho allattate per circa un mese e mezzo, ma ho sempre alternato giorno e notte il mio latte a quello artificiale. Perché solo il mio latte non gli bastava, Elena soffriva di reflusso gastroesofageo tanto che ad un certo momento, abbiamo cambiato il latte introducendogli il latte anti rigurgito.
Per le poppate notturne, ho trovato un efficace "alleato". Usavo per il latte in polvere un contenitore in plastica, che aveva tre scomparti. La sera prima di andare a letto, mettevo all'interno la dose di "latte in polvere". Quando la notte mi alzavo per allattarle, mi bastava versarlo nell'acqua senza contare i cucchiaini. Per riscaldare l'acqua vi consiglio il microonde. In pochi secondi avete la giusta temperatura. Possono sembrare sciocchezze, ma non è affatto così. Provate e mi crederete.
Inoltre l'ultima poppata della sera, prima della notte, per fargli capire la differenza giorno/notte, invece di allattarle con la luce del lampadario, creavamo un po' di buio, usando una lucina piccola. Così che, capivano che si stava andando verso la notte.
Mangiavano, una piccola ninna nanna e non ho mai avuto risvegli notturni indesiderati.
Le poppate notturne, sono quelle più stancanti,venire svegliate in piena notte è veramente "dura".
Ho avuto la fortuna che Giada e Elena rispettavano le tre ore di sonno, anche se poi tra farle digerire e ricambiarle non erano mai tre.
Un altro aspetto dell'allattamento dei gemelli da non sottovalutare, è cercare di "sincronizzarli" nel mangiare e nel dormire. Ci sono riuscita, o per meglio dire loro me lo hanno concesso. Dormivano e mangiavano assieme e non è una fortuna da poco. Tutto sta a provarci. Ho sempre avuto chi mi ha aiutato notte e giorno stravolgendo le proprie abitudini. Di questo ne sarò sempre grata. Sola, non ci sarei mai riuscita.
Riuscendo a farli mangiare e dormire assieme si ha la possibilità di dormire un po' assieme a loro.
L'allattamento sia al seno, che al biberon è molto lungo, sembra non finire mai, ma già quando incominciano a non svegliarsi più per la poppata notturna, la mattina ci si sveglia chiedendosi "Quanto ho dormito?" Ma dopo tanto tempo dormendo poco, ci facciamo volentieri un bel sonnellino! Allora, sogni d'oro mamme!
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