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6 consigli per far amare la scuola al bambino

di Daniela - 09.09.2013 - Scrivici

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L’inizio della scuola è alle porte e presto riprenderanno compiti e interrogazioni. Ci sarà la solita battaglia tra genitori e figli su voti e voglia di studiare? Sappiamo che ognuno ha i suoi tempi per apprendere e vanno rispettati, ma come si possono gestire le difficoltà senza compromettere l’autostima dei bambini? “Ho preso un brutto voto!” E’ spiacevole, ma non deve essere l’occasione per rimproverare il proprio figlio elencando le sue mancanze. Il voto non è più importante dell’apprendimento globale. E’ meglio parlare con il bambino, che sarà triste e rammaricato, per capire cosa è andato storto e individuare insieme cosa va ripassato. (LEGGI ANCHE: UNA BRUTTA PAGELLA , COME COMPORTARSI) “Non voglio fare i compiti!” Sono le parole che equivalgono alla dichiarazione di guerra tra genitori e figli, con lunghe discussioni e trattative. Obbligare un bambino a stare seduto alla scrivania per ore pur di vedere la pagina finita crea un alone ancora peggiore attorno alla parola ‘compiti’. Spesso è l’idea di dover rinunciare al gioco che li blocca. Concedete una pausa in cui sfogare tutte le energie: una corsa al parco, o un giro in bicicletta e poi riprendete i compiti. (LEGGI: COMPITI A CASA, 5 CONCETTI CHIAVE AI GENITORI)

  • “Non capisco la maestra!” Gli adulti fanno fatica a comprendere lo sforzo di astrazione che richiede seguire una lunga spiegazione. “Ascolta!” è un ordine che sembra impossibile da eseguire. Se l’argomento da studiare risulta difficile, piuttosto che rileggere infinite volte la stessa pagina, è meglio cercare un modo per sperimentarla con le mani. Sono le attività “hands-on”, ossia con le mani, di cui Maria Montessori è stata una grande promotrice. Tutti gli argomenti sono traducibili in una attività pratica che coinvolga il bambino, aiutandolo a comprendere divertendosi.
  • “Non riesco a concentrarmi!” Non interpretiamolo come un capriccio. La concentrazione è una abilità che si impara, ad esempio esercitandola con i più classici giochi di memoria (memory, carte o scacchi). E’ importante imparare a rilassare. Colorare un disegno mandala (se ne trovano molti in internet) può aiutare la mente a liberarsi, raggiungendo la serenità necessaria per studiare. (LEGGI: EDUCARE I BAMBINI ALL'ASCOLTO E ALL'ATTENZIONE)
  • “Non voglio più andare a scuola!” E’ inutile rispondere che è un obbligo come per noi il lavoro. Questa è una richiesta di aiuto da parte dei bambini. A cena provate a cedere la parola a loro. Vedervi attenti ai loro pensieri, li farà sentire importanti e sostenuti. Crescendo sapranno da chi andare quando avranno bisogno. (LEGGI: MAMMA MI FA MALE LA PANCIA, OVVERO NON VOGLIO ANDARE A SCUOLA)
  • Per finire, la parola d’ordine è sempre: avere pazienza! Come ricorda Maria Montessori, “i bambini sono esseri umani ai quali si deve rispetto” delle fatiche, delle paure e dei tempi per crescere.
  • di Daniela

    Daniela è mamma di due bimbi di 9 e 4 anni. Ha aperto un blog, la SCUOLA IN SOFFITTA, dove parla della sua esperienza di homeschooling parziale, i libri che legge insieme ai figli, i viaggi, i giochi e le idee per stimolare i bambini a crescere curiosi e creativi.

    Il suo blog -> http://scuolainsoffitta.com/

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