Ho sempre amato viaggiare: per me è un piacere trovarmi in una stazione o in un aeroporto scorrendo il tabellone partenze, è un po’ come se stessi viaggiando per tutte quelle località lontane col rumore delle rotelle del trolley come sottofondo. Potrei passare ore a contemplare arrivi e partenze a occhi aperti. Bene, dopo la nascita di Alice, la mia prima figlia, abbiamo continuato a viaggiare, cercando però di adattare modi, tempi e luoghi alle sue esigenze. Devo dire che alla fine non è cosa impossibile, basta organizzarsi e avere tanta, tantissima pazienza. Ovvio che certi luoghi sono stati cancellati dal nostro mappamondo ma tanti altri sono rimasti e altri ancora sono stati vissuti da un’altra prospettiva.
Prendiamo la montagna dove archiviati sci e racchette per un certo periodo sono entrati zaino porta bebè e scarponcini per lunghe camminate.
Spesso mi sono chiesta quale sia il modo migliore di viaggiare coi bambini e se sia compatibile con loro viaggiare e non semplicemente far vacanza.
A distanza di sei anni e tre figli posso dire che viaggiare è un modo per far scoprire il mondo ai nostri figli, aprire i loro occhi e renderli curiosi. Certo a volte è faticoso, per noi genitori soprattutto, a volte richiede ai più piccoli di adattarsi, però alla fine è proprio questo crescere e vivere, no? E da parte di noi genitori proteggere significa anche stimolare la capacità dei nostri figli all’adattamento e al superamento di piccole difficoltà così da non ritrovarsi impreparati per quelle grandi, della vita.
Con Alice, abbiamo trascorso in viaggio momenti meravigliosi: montagna e mare durante il primo anno di vita, privilegiando l’affitto di una casa nei primi mesi di svezzamento (perché così sapevo di poter preparare io stessa le sue pappe e partivo tranquilla), siamo andati più lontani, fino in Africa e Polo Nord, quando i suoi anni sono aumentati.
Con Lea abbiamo trascorso un intero mese per lavoro a Barcellona per musei, spiaggia e giri di tapas.
Con Edo abbiamo appena fatto tappa in Grecia, facendo spola fra due isole.
Ecco dieci cose da ricordare per viaggiare coi pupi al seguito.
1) Un viaggio è un viaggio, spesso non è vacanza per mamma e papà, per i bambini invece deve essere divertente, sorridi e sorridi ancora!
2) Compila una lista un paio di settimane prima con quanto necessario: creme, medicine, pannolini, occhiali da sole, cappellini, cd di musica per bambini, libri, braccioli, biberon, giochi etc...
3) Regala a ogni bambino se l’età lo consente un piccolo zainetto: ognuno nel suo piccolo porterà gli oggetti indipensabili (es. peluche, occhiali da sole, telo mare, braccioli, borraccia d’acqua, etc...) e a te servirà come promemoria per incominciare ogni giornata senza dimenticare nulla. Mia figlia Lea, due anni e un pezzettino, è orgogliosissima del suo zainetto di Pippi Calzelunghe ed è uno spettacolo mentre corre con la piccola zavorra sulle spalle.
4) Racconta la meta ai tuoi bambini, creerà in loro l’aspettativa del viaggio.
5) No panic, anche se ti ritrovi alle sette di sera senza un posto dove dormire perché si sono persi la prenotazione che hai fatto due mesi prima (è capitato a noi proprio in Grecia, argh!). Una soluzione si trova sempre!
6) Cerca di soddisfare dove vai le piccole abitudini di casa: es. il libro da leggere la sera insieme, la tisana da bere prima della nanna, lo spuntino di metà mattina e pomeriggio.
7) In riferimento a questo non partire mai senza avere qualcosa da mangiucchiare al bisogno.
8) Studia il tuo viaggio e i posti che visiterete: cerca di costruire degli itinerari che possano coinvolgere i più piccoli e presentare le cose che vorresti vedere da una prospettiva interessante per i bambini.
Negli ultimi anni ci sono sempre approfondimenti per famiglie e bambini sui siti di città e località turistiche.
9) Prevedi delle pause e scegli dei posti dove pranzare o cenare con spazi all’aperto o child friendly.
10) Armati di pazienza, non temere la fatica e circondati di aiuti: fogli e matite, libri da guardare e leggere, canzoni da ascoltare, app dedicate sul cellulare e un cartone da guardare durante gli spostamenti quando avrai esaurito storie e voce. E poi goditi il viaggio, dopotutto sei in vacanza!
Sull’autrice:
Miralda Colombo (Carate Brianza, 1976) giornalista e blogger, dopo essere diventata mamma di Alice ha reinventato il suo lavoro perché assomigliasse di più alla sua vita. Si divide tra computer e fornelli nella parte più luminosa della casa, la cucina e la terrazza, e crede che le cose migliori arrivino inaspettate ma che niente nasca per caso, proprio come il suo blog www.ilcucchiainodialice.it