Ho 38 anni e sono al sesto mese. E' stata una gravidanza "a sorpresa", forse non cercata con volontà, ma desiderata di nascosto da entrambi. Siamo felici e spaventati, ma sappiamo che questo senso di paura sparirà con la nascita del piccolino. Speriamo! Quello che non riesco ad accettare, invece, è la trasformazione del mio corpo.
Non mi piace vedermi così "panciona", ma sono tranquilla sul fatto che dopo il parto ritroverò la mia forma fisica. Ma il seno? Non potrei mai accettare di ritrovarmi con due straccetti svuotati o anche con un seno ingrossato o semplicemente cambiato rispetto a quello che avevo (che mi piaceva tantissimo e piaceva molto anche al mio compagno).
Per questo sto pensando di non allattare... Sembrerà superficiale ed egoistico, forse una forma di debolezza, ma so che se questo dovesse succedere, ne risentirebbe, oltre alla mia capacità di accettarmi, anche il rapporto con il mio compagno, la nostra intesa e complicità sessuale.
Voglio fare una scelta che sia giusta per me e per il bambino, svincolata da qualsiasi ragionamento stereotipato che mette la salute del piccolo in stretta relazione con l'allattamento materno. Non sono affatto convinta di questo... Io sono stata allattata con latte artificiale dalla sesta settimana e non ho mai avuto problemi di allergie, obesità (anzi!) e per ammalarmi devo uscire in costume a 0 gradi...insomma, sto benissimo!
Al contrario, penso che il cambiamento fisico che l'allattamento comporterebbe, potrebbe (involontariamente) riversarsi sul bambino, sul mio modo di relazionarmi con lui. Ho paura che col tempo potrei cominciare a vederlo come la causa del mio decadimento fisico.
Le problematiche che si pongono a una futura mamma sono tante e complesse, e certamente questa può sembrare sciocca (e probabilmente lo è). Ma proprio per questo, forse, è difficile valutare cosa è più giusto per "noi". Non voglio fare una scelta egoistica, ma non voglio nemmeno fare una scelta che tutti mi dicono "giusta" ma che poi, in realtà, non è altro che un luogo comune o un punto di vista condizionato da quella che normalmente è la prassi.
So di sembrare una "mamma snaturata" (e per questo non ne parlo con le persone a me vicine perché so che verrei giudicata e comunque, quando si accenna all'allattamento sembra che quello al seno sia imprescindibile costi quel che costi), ma dentro di me sento queste cose.
So che amerò questa creatura (già gli parlo e gli scrivo), ma amare un figlio non significa seguire una tabella di marcia o il libretto delle istruzioni. Ognuno ama a suo modo, e io non sento il desiderio di allattarlo.
Non penso di privarmi di un gesto di intimità unico e irripetibile in quanto l'intimità va ricercata e condivisa in mille modi, in mille sfumature. E non penso nemmeno che allattandolo con il latte artificiale lo condannerei ad avere problemi di salute... io non ne ho, come tantissime altre persone! E allora, cosa è più giusto per noi?
Come scegliere il giusto compromesso che faccia star bene entrambi? Chi ci può aiutare a fare la scelta più sana e consapevole? Ecco, mi piacerebbe confrontarmi con voi su questo "dilemma" che mi sta tormentando. Grazie a chi vorrà rispondermi.
Di una mamma
(Storia arrivata sul nostro forum: non voglio allattare mio figlio e sapete perché?)
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Aggiornato il 05.01.2017