Nel dicembre 2013 è nata la mia prima bimba. Nel mio immaginario mi sono sempre vista come una mamma che allatta (ma non oltre i sei mesi! Mi faceva senso l'idea di un bimbo grande attaccato al seno). L'ostetrica del corso preparto dedicò molto spazio all'allattamento e non capivo il motivo... mi sembrava un gesto talmente facile e naturale da non aver bisogno di spiegazioni. Quanto mi sbagliavo...
Nasce mia figlia, 3,5 kg con parto naturale.
Io sto benissimo, lei anche, ma vomita il sangue ingerito durante il parto. È una cosa che accade spesso, ma i bimbi con questo problema fanno fatica ad attaccarsi subito perché hanno già lo stomaco "pieno" quindi io la attacco ma senza aspettarmi troppo.
La bimba è in calo i primi due giorni, ma mi dicono che anche questo è normale perché non mi è ancora arrivato il latte. Intanto lei è disperata e urla tutto il giorno dalla fame, io mi sento una madre pessima perché non riesco a soddisfare il primo e unico bisogno di mia figlia!
Imploro il pediatra di darle l'artificiale per saziarla almeno un po', passano le ore e quando ha perso il 10% del suo peso - come da regolamento - le danno il biberon. Questo mi intristisce ancora di più... allora passo la notte su internet a capire cosa posso fare. Provo a tirarlo ed escono solo 10 ml, piango ma la puericultrice mi spiega che va benone per essere la prima volta! Quindi le diamo quello e lo beve. Nel frattempo continuo ad attaccarla e a fare la doppia pesata. Risultato 0 grammi presi. Altri pianti. Non ho latte! E inizio a bere una tisana che ha consigliato l'ostetrica al corso preparto. Se mi avessero consigliato denti di rospo e code di lucertola avrei preso anche quelli pur di allattare la mia bimba.
Terzo giorno, mattina delle dimissioni. Arriva una puericultrice nuova, le chiedo aiuto e lei scopre che io sono piena di latte (ovviamente avevo già un ingorgo) ma è la bimba che non si sa attaccare! Quindi mi consiglia i paracapezzoli, mando subito il marito a comprarli e sembra che le cose migliorino. Nel pomeriggio mi dimettono, sulla mia scheda scrivono "latte materno", ma non è vero perché ancora lei non si attacca!
Torniamo a casa disperati e mia madre va in farmacia a comprare un po' di latte e ad affittare il tiralatte. Seguendo i consigli della leache league e il mio istinto di mamma ho trovato una routine.
Siccome lei non si attaccava dovevo tirarlo e poi darglielo con il biberon, senza dimenticare di provare comunque ad attaccarla ad ogni poppata. In questo modo ero sempre in ballo... tira, dalle il biberon, attacca, ruttino e sterilizza... Ho avuto la mastite e le ragadi, il primo mese è stato un inferno.
Poiché la prolattina è più alta di notte, anche se la bimba dormiva io puntavo la sveglia ogni tre ore per tirare il latte. Nei primi tre mesi davo anche l'aggiunta di artificiale la sera e piano piano l'ho sostituita con un biberon di latte tirato durante il giorno. Poi abbiamo eliminato anche quello.
So che sembra folle ma psicologicamente stavo cedendo, io avevo l'immagine della mamma che allatta il proprio figlio e non ci stavo riuscendo.
Passare all'artificiale mi avrebbe distrutta psicologicamente. Preciso che rispetto chi allatta artificialmente ma per qualche motivo a me sconosciuto con consentivo a me di arrendermi, il problema riguardava solo me e non le altre mamme.
Quando la bimba ha compiuto un mese, magicamente, ha iniziato ad attaccarsi come se fosse la cosa più naturale del mondo. La mia insistenza mi aveva premiata!!
Da quel momento allattare è stata davvero la cosa più semplice del mondo, proprio come mi aspettavo.
Arrivati ai sei mesi però mi dispiaceva toglierle il mio latte per sostituirlo con uno in polvere, mi sembrava stupido dal momento che lo avevo e non mi costava alcun sacrificio darglielo. Il rientro al lavoro non ha influito minimamente con l'allattamento perché intanto mangiava le sue pappe. Così è arrivato il primo compleanno, che cade appunto in dicembre. Decido di arrivare fino alla primavera per proteggerla nel periodo delle influenze, poi ho provato a toglierlo ma si disperava... quindi siamo arrivati di nuovo all'inverno e ha compiuto due anni. "Finisco con la fine dell'inverno" e a marzo sono rimasta incinta, quindi non potevo certo smettere in quel momento o lo avrebbe legato all'arrivo del fratellino!
Ora non mi do più un termine, e i bimbi sono diventati due. Decideranno loro quando smettere.
Ovviamente una scelta di questo genere ti mette contro al mondo, perché chi non ci è passato non capisce! Diventano tutti psicologi quando si tratta di giudicare gli altri, quando basterebbe essere rispettosi delle scelte altrui... Sarà un caso ma la mia bimba è molto autonoma e ha accettato benissimo il fratellino!
di Sara
(storia arrivata come messaggio privato sulla nostra pagina facebook)
Per approfondire: allattamento in tandem e allattare al seno dopo l'anno del bambino

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