Ricordate il cuore in gola, le risate a crepapelle, le corse pazze giù per un prato? Dov'e andata a finire la fantasia? Dove abbiamo lasciato i nostri sogni? Smarriti col tempo, scivolati via. E ci prendiamo sempre troppo sul serio. Bisogna trovare occasioni per ritornare un po' bambini: questo è il segreto per recuperare il gusto della vita e di stare bene insieme.
Dopo un iter pre-gravidanza difficile a causa di una patologia, rimasi incinta e la felicità mia e di mio marito era alle stelle. I nove mesi trascorsero tranquillamente, ma, giunto il termine, il bimbo non voleva nascere. Perciò i dottori dovettero intervenire prima con gel e poi con l'ossitocina. Dopo diversi giorni, finalmente Jacopo venne alla luce con un cesareo d'urgenza. Che felicità!
Ho assistito alla nascita della mia principessa Alessia. Lo consiglio a tutti i prossimi papà. E' un esperienza meravigliosa. Per i più emotivi non preoccupatevi: sarete situati dietro alla vostra compagna, non si vede nulla di traumatico. Tranne la testa del vostro angioletto.
Ho vissuto un periodo molto brutto, successivo alla perdita del mio primo bambino. Infatti ho avuto un aborto al settimo mese di gravidanza. Però, dopo tante avversità, la vita ha ricompensato me e mio marito e ora siamo felicemente in cinque
Mio figlio, nel periodo di Ferragosto, è stato ricoverato a causa di una febbre altissima: si trattava di salmonella. Attualmente ancora lo sto curando con fermenti lattici, vitamine, sali minerali. Ovviamente non frequenta ancora l'asilo perché per rientrare come prassi servono tre esami negativi. Non immaginavo minimamente che la salmonella potesse essere così dura da debellare.
Sono la sesta di cinque figli. Mia madre, quando si accorse di essere incinta di me, aveva 45 anni e credeva di essere entrata in menopausa. Per ogni mio passo importante ci sono stati i miei fratelli ad accompagnarmi, ma sono stati comunque sempre i miei genitori, con il loro esempio e la loro esperienza, a indirizzarmi per qualsiasi decisione. Mi sarebbe piaciuto che fossero stati più presenti in varie occasioni, ma erano e sono troppo vecchi e stanchi. Anche se fisicamente non ce la fanno, ancora oggi mi danno insegnamenti preziosi che porto nel mio cuore ed in giro per le strade del mondo.
La mia gravidanza fu tranquilla, ma il parto non lo fu altrettanto. Giunta in ospedale, i medici mi dissero che mi avrebbero fatto partorire con l'induzione, poiché il piccolo non voleva uscire. Alle 22 nacque Samuele dopo 32 ore di travaglio, durante le quali ero stata praticamente abbandonata a me stessa. Il bambino aveva la testa a punta: lo presero subito senza darmelo. Tutto ciò mi lasciò un trauma psicologico, dopo soffrii di depressione, ma piano piano mi ripresi da sola per fortuna. Ora il mio bimbo ha quasi due anni ed è un terremoto.
Luana Di Maio ha 44 anni, è di Bolzano ed è mamma di due bambini. In un toccante post su Facebook ha raccontato la sua esperienza in prima persona con l'Asperger e con il suo secondo figlio, Daniel. "I messaggi che ho ricevuto? Tutti bellissimi. E tante mamme mi hanno scritto le loro storie. I bimbi Aspie sono portatori sani d'amore" ci ha rivelato Luana.
Dopo essere stato un po' di giorni in ospedale a causa della salmonella, mio figlio tornò a casa. Ma dopo poco gli venne la febbre alta e fummo costretti a portarlo di nuovo al pronto soccorso. I medici ci dissero che il bimbo aveva preso una forma fortissima di morbillo, contratta probabilmente in ospedale. Io mi sentii morire. Il piccolo dovette restare per otto giorni con le flebo. Per fortuna, dopo un po' di tempo, si riprese.
A volte succede che, dopo il parto, sembra che ogni singolo capo del nostro guardaroba ci stia male. Quella camicetta che prima ci faceva sentire stupende? Ora ci fascia che sembriamo un insaccato. Come si esce da questa situazione? Allora, prima di tutto, parliamo a noi stesse: sarà molto difficile, all’inizio, che il nostro fisico torni quello di prima. Ecco i consigli di Mamma Sorriso.
Sono rimasta incinta a 38 anni. Di prassi il ginecologo mi ha chiesto se volevo fare l'amniocentesi. Ho risposto di no però lo ammetto poi ho avuto tanta paura che ci fosse qualche problema
Io e mio marito siamo sopravvissuti a due tumori e sembrava non avremmo potuto avere figli così facilmente. Invece vennero alla luce loro, i miei miracoli. Vi racconto la storia del mio primo parto, avvenuto quando avevo 32 anni.
Cari figli, vorrei cancellare il tempo in cui non sto con voi a causa del mio lavoro. Poi penso che di quel tempo però ne abbiamo bisogno per diventare, giorno per giorno, quello che siamo, ed inseguire ad uno ad uno i nostri sogni. Lontano da voi raccolgo idee e nuove speranze e ve le porto al mio ritorno, quando apro la porta, sento il profumo di casa e ci tuffiamo sul divano ridendo insieme di quanto il mondo è strano!
Ho avuto quattro figli da un uomo, il mio ex marito, che si è dimostrato menefreghista ed egoista. Io ho fatto di tutto per risollevare il nostro matrimonio, ma lui ci ha abbandonato. Adesso sono cinque anni che siamo separati e lui continua a rendermi la vita difficile a livello economico, mi umilia davanti ai bimbi, mi chiama in qualunque modo, è presente solo quanto, quando e se vuole.
Ho quattro figli e un bravissimo marito. Quando dobbiamo uscire, la nostra casa si trasforma in una catena di montaggio: tra vestiti e pannolini è un disastro, per non parlare dello stupore della gente. Eppure, ho la casa sempre piena di gioia, urla e sorrisoni: ciò mi riempe il cuore e le giornate ed è stupendo. Mi ritengo una mamma e una moglie fortunata.
È stata dura ma alla fine ce l'ho fatta a essere ancora felice dopo la fine del mio matrimonio. Il mio segreto? Mettere mia figlia davanti a tutto, sorriderle sempre e mostrarmi sempre di buonumore nonostante il dolore e l'ansia. Con il mio ex ancora oggi, dopo quasi 10 anni di distanza, molte cose non sono come dovrebbero essere. Ma io evito di rovinarmi il fegato e vado avanti. Mia figlia ora è una ragazza splendida, matura per la sua età e molto ironica. Ha preso molto da me.
Sono una donna fortunata. Ho due figli e un marito che mi adora. Ma non sono felice e ho un chiodo fisso: un altro figlio che non arriva. Ho già avuto aborti spontanei, a causa dei quali mi è crollato il mondo addosso. Ora sento un vuoto dentro che mi accompagna.
Ebbi la prima figlia a 13 anni, ma il padre non la riconobbe. Per fortuna dopo incontrai l'uomo della mia vita e da lui ebbi tre figli. Adesso ho 23 anni e la nostra famiglia è composta da sei persone. Certo, avere quattro figli è faticoso, ma credo che la mia giovane età mi abbia permesso di avere le forze per fare tutto. Sono felice, non rimpiango nulla, se vogliamo uscire, usciamo tutti insieme. Amo la mia famiglia e non cambierei nulla.
Mentre ero incinta della seconda figlia, mi accorsi che il mio primo bimbo di tre anni non stava bene. Io e mio marito lo portammo a fare delle visite specialistiche e scoprimmo che aveva la leucemia. Proprio in quel giorno entravo nel terzo mese di gravidanza. La gioia più grande e la paura più profonda a distanza di pochi giorni. Da quel giorno iniziammo la battaglia più dura della nostra vita.
Nove mesi lunghi, ma veloci. Un matrimonio, un trasferimento oltreoceano, una casa nuova, addii e arrivederci, baci e abbracci. Felicità, emozione, pianti, sbalzi ormonali, nostalgia, acquisti, tutine rosa. Quella che era una lineetta rosa ed era un "nuovo inizio", oggi è accanto a noi. Si chiama Vittoria e ha due anni e mezzo: è una piccola donna.