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Parto cesareo difficile e difficoltà economiche. Spero che nessuno debba soffrire così tanto

di mammenellarete - 18.11.2019 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Ho fatto un parto cesareo, dopo aver affrontato mille ostacoli. Non mi capacito di come l'avere una difficoltà economica possa segnarti così tanto. Come un'etichetta che ti sta stretta. Adesso mia figlia ha 7 mesi e sta benissimo, ma io non dimenticherò mai la sofferenza gratuita che ho provato.

Salve. Ho deciso di raccontarvi la mia storia perché vi seguo su Facebook e leggendo di altre mamme, mi faccio coraggio e forza, grazie alle loro storie, ai loro racconti e alle loro esperienze!

Mi chiamo Francesca, ho 28 anni. Rimasi incinta a giugno del 2018, io e mio marito eravamo felicissimi, perché dopo quasi un anno di matrimonio il Signore ci faceva il regalo più grande che si potesse ricevere.

Andai ad effettuare i primi controlli e per i primi 2 mesi mi recai da un ginecologo privato, il quale mi disse che intorno al 17 marzo 2019 avrei "fatto il mio tempo". Quindi a luglio e ad agosto fui seguita privatamente. Nel mese di settembre mio marito perse il lavoro e non potevo più permettermi tutti i costi del dottore privato, così andai presso un ospedale.

Faccio una premessa: avendo seri e complessi problemi alla schiena, non tutti gli ospedali mi volevano prendere in cura, perché il rischio per me era elevato. Da settembre a novembre non fui né seguita né visitata da alcuno, perché gli ospedali erano intenti a fare da "scarica barile" piuttosto che aiutarmi!

Nel mese di dicembre mi prese in carico un ospedale, nel quale, con l'esenzione presa dal S.S.N, non pagavo nulla. Sembrava andasse tutto a posto, fin quando non fu ora di partorire. Ero già a 38 settimane e 6 giorni. Mi iniziarono le contrazioni: al principio le fredde e preparatorie, successivamente quelle più frequenti, tanto che sabato 9 marzo 2019 persi il tappo mucoso.

Corsi in ospedale al pronto soccorso di Ostetricia e di Ginecologia e il medico di turno mi disse di tornarmene a casa perché non avevo niente, solo un po' di cistite. Andai a casa, ma il dolore aumentò vertiginosamente tanto da iniziare a sentire la bambina che spingeva per uscire.

Tornai al pronto soccorso la notte di sabato 9 marzo e finalmente mi ricoverarono. Allora pensai "Finalmente mi fanno partorire!!!".

Macché! Mi misero in degenza e mi lasciarono lì tutta la domenica di giorno e tutta la domenica notte poiché non era prioritario farmi partorire. Ero primipara, non ero dilatata e dovevo attendere. Il lunedi mattina, passate le 11, il dolore era lancinante, tanto da sentire i battiti della bambina troppo accelerati. Così mi misero in sala parto naturale ed iniziarono ad aspettare che io mi dilatassi.

Verso le 13 fecero salire l'anestesista per farmi la peridurale, perché per loro era un parto naturale. Peccato che in sala parto non avevano né la mia cartella clinica, né avevano capito che avevo l'utero retroflesso e che mai avrei potuto partorire naturalmente. Alle 16 mi portarono in sala operatoria solo perché, quando ci fu alle 14 il cambio dei medici, l'ostetrica con le mani mi staccò letteralmente le membrane. Da lì ruppi le acque: la bimba mai e poi mai sarebbe potuta arrivare da sola.

Alle 16.18 nacque Carol: 3,258 kg e 52 cm di amore! Solo che anche in sala parto mi fecero tanto soffrire perché quando mi portarono in sala operatoria non subito mi fecero il cesareo. Inoltre, ebbi varie complicazioni, poiché mia figlia dopo 72 ore che sbatteva la testa nel mio collo dell'utero, si era incastrata nel bacino e per farla uscire i 2 anestesisti mi si coricarono letteralmente addosso facendomi lividi che dopo 4 mesi erano ancora visibilissimi.

Mia figlia grazie a Dio non ha avuto nessuna ripercussione psicologica, ma io sì. Non mi capacito di come l'avere una difficoltà economica possa segnarti così tanto. Come un'etichetta che ti sta stretta. Adesso mia figlia ha 7 mesi e sta benissimo, ma io non dimenticherò mai la sofferenza gratuita che ho provato. Spero che mai nessuno debba passare quello che ho passato io.

Solo adesso sto trovando il coraggio di raccontare e di scrivere perché quel dolore è una ferita ancora troppo aperta... Saluti.

di Francesca

(storia arrivata alla email della redazione di Nostrofiglio.it)

Parto cesareo: come avviene e quali rischi comporta

Come avviene un parto cesareo? Come bisogna prepararsi e quali sono le possibili complicazioni? Come avviene la ripresa dopo l'intervento? Vediamo che cosa succede, fase per fase, grazie alla consulenza di Alessandro Bulfoni, ginecologo dirigente medico della clinica ostetrico-ginecologica Mangiagalli di Milano e di Stefano Bianchi, direttore dell'unità di ginecologia e ostetricia dell'Ospedale San Giuseppe di Milano.

Il prericovero. In caso di cesareo programmato, tutto comincia con un prericovero. In pratica, la mamma passa una mattinata in ospedale per svolgere esami del sangue, elettrocardiogramma, visita anestesiologica e visita ostetrica con ecografia. Durante il prericovero viene fissata la data dell'intervento, in genere un mese dopo.

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