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La notte magica di Leila

di mammenellarete - 21.11.2017 - Scrivici

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Fonte: pixabay
Per chi ha ancora voglia di raccontare, di leggere, di ascoltare e di sognare...

Il castello arroccato sulla collina era stato costruito a difesa di un'antica famiglia e custodiva un segreto ancora da scoprire.

La sposa aveva organizzato tutto nei minimi dettagli perché la cerimonia fosse perfetta, abiti, fiori, inviati, auto, buffet, bomboniere e confetti per il matrimonio più bello che si potesse immaginare.

Il castello era il luogo adatto per questa favola che diventava realtà, ma nessuno sapeva che nella parte alta della torre viveva una famiglia di fantasmi.

Leila era la più piccola di casa, azzurrina morbida morbida, ancora non sapeva passare dalle porte chiuse o spaventare la gente con grida e rumori inquietanti, non sapeva nemmeno leggere le ore, quindi spesso usciva dalla sua cassapanca prima di mezzanotte combinando diversi guai.

La sera del matrimonio Leila si svegliò presto, si stropicciò il lenzuolo e attirata da una musica festosa che proveniva dall'interno del castello fece un bel volo intorno alle mura incuriosita.

Vide le luci accese nella stanza dei banchetti e si spalmò al vetro di una finestra per guardare.

Dentro, al centro della sala, due sposi sorridenti si davano un bacio e intorno a loro gli invitati alzavano i calici di vino per un brindisi alla felicità.
La sposa era davvero stupenda nel suo vestito gonfio e leggero, come avvolta da una nuvola.

Appiccicata al vetro la fantasmina ammirava le danze aperte dagli sposi: l'ondeggiare delle gonne di stoffa preziosa, i gioielli luccicanti, i capelli delle signore raccolti in trecce e chignon. Chiuse gli occhi sognante e in attimo si accorse di essere dentro la sala, per la prima volta era riuscita a passare dalla finestra chiusa. "Wow!" escalmò "Sono diventata grande!". Ancora incredula fece una capriola su se stessa e in quell'istante vide tutte le persone con naso all'insù che la fissavano divertiti.

Lanciò uno sguardo all'orologio appeso in fondo alla stanza... mancavano cinque minuti alla mezzanotte.

"Un vero disastro!" pensò "Non sono ancora invisibile!". Di colpo immaginò le sgridate che avrebbe preso dai sui genitori per essere uscita prima dell'ora del fantasmi ed essersi fatta vedere da tutte quelle persone, come minimo le avrebbero impedito di uscire per i prossimi duecento anni.

All'improvviso un'idea le balenò, ormai il danno era fatto, perché non godersi quel momento speciale? Perché non lanciarsi nelle danze, assaggiare qualcuno di quei dolcetti decorati che le facevano venire l'acquolina in bocca, vedere da vicino il vestito della sposa, annusare le rose bianche in centro tavola che parevano appena sbocciate?

Fu solo un attimo, un sogno, e Leila si era già tuffata tra gli invitati, tutti convinti che fosse uno spettacolo organizzato per gli sposi dai signori del castello. La sposa accarezzò dolcemente la fantasmina, lo sposo la lanciò in aria e la riprese al volo, un'elegante signora le offrì un dolcetto al sapore di vaniglia. Poi un bimbo che sapeva appena camminare le si avvicinò trotterellando, la guardò con occhioni sinceri, la tocco con un ditino e fu l'unico che davvero capì che Leida era un fantasma vero, in carne ed ossa, o per meglio dire, in morbido lenzuolo.

Che serata, che emozioni! Poco dopo si udirono i dodici rintocchi dell'orologio del castello, in quell'istante Leida sparì come per magia agli occhi di tutti, sorrise felice e ormai invisibile volò fuori e fece mille capriole nel buio stellato di quella magica notte.


Francesca

Mamma, appassionata di scrittura, nata per comunicare esperienze pensieri riflessioni, amante delle profondità della vita e dei suoi segreti, coraggiosa ricercatrice di verità anche quando fanno male, disposta a mettere tutta me stessa in quello che faccio, pronta ad emozionarmi sempre.

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