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Allattamento al seno: ce l'ho fatta!

di Valentina Camen Chisari - 18.04.2013 - Scrivici

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Fu una battaglia dura e sofferta, ma a poco a poco riuscii ad eliminare del tutto la famosa “aggiunta”. Lorenzo, infatti, si adattò subito alla “poppata facile” da biberon e stava per staccarsi, gradualmente, dal seno... Ho quindi chiesto aiuto a una consulente in allattamento.

di Valentina Carmen Chisari

 

Uno dei miei più grandi desideri era allattare al seno mio figlio Lorenzo. Ho sempre pensato che fosse una cosa meravigliosa, un miracolo della natura, semplice e stupefacente al tempo stesso.

 

Insieme a me nella stanza di ospedale c’era una ragazza che aveva partorito anche lei un maschietto di nome Federico il 26 luglio, lo stesso giorno in cui venne al mondo mio figlio. Questo bambino non si era attaccato al seno neanche un po’ e sua madre aveva dovuto ricorrere al latte artificiale, mentre Lorenzo si era attaccato subito a me, ma poppava poco e dormiva tanto, almeno fino al suo secondo giorno di vita.

 

Quando venne di ronda la puericultrice, infatti, mi disse che a causa del suo basso peso dovevo attaccarlo sempre, farlo mangiare il più possibile per non provocare un eccessivo calo fisiologico; il problema che si presentò da subito fu che Lorenzo preferiva indiscutibilmente un seno all’altro.

 

Una volta tornata a casa, sopraggiunse la montata lattea e fu come un tornado: non riuscivo più a farlo attaccare perché avevo troppo latte e Lorenzo sembrava che ne avesse quasi paura perché si staccava subito non appena iniziava a ciucciare.

 

Fortunatamente in ospedale mi diedero il contatto telefonico di una consulente in allattamento che venne a trovarmi a casa e mi aiutò in quella situazione; purtroppo, però, il giorno dopo partì e sarebbe stata irreperibile per un po’. Sebbene quel giorno fossi stata rassicurata, subito dopo entrai nel panico: avevo paura di non riuscire a farcela da sola, in più il pediatra mi convinse a dargli l’aggiunta e questa fu una scelta sbagliata di cui mi pentii tantissimo in seguito.

 

Lorenzo, infatti, si adattò subito alla “poppata facile” da biberon e stava per staccarsi, gradualmente, dal seno; fu una cosa che mi fece soffrire tanto e, per fortuna, ebbi la forza di non mollare.

 

Al rientro in Italia della consulente, la ricontattai e mi aiutò nuovamente: con l’aiuto di un tubicino attaccato al capezzolo e dal quale fuoriusciva il latte dal biberon, Lorenzo riprese a poco a poco a ciucciare dal seno saziandosi anche con il latte artificiale.

 

Fu una battaglia dura e sofferta, ma a poco a poco riuscii ad eliminare del tutto la famosa “aggiunta”. L’allattamento al seno era salvo, anche se solo da un seno. Il pomeriggio nel divano Lore si attaccava e si addormentava ciucciando...era bellissimo nutrirlo a richiesta, in qualsiasi momento, coccolandoci a vicenda! E anche questa fu una delle esperienze più belle della mia vita, sebbene l’unica nota dolente dell’allattamento al seno è la parte relativa alle varie (innumerevoli!) sveglie notturne, dovute al bisogno di conforto della mamma da parte del bambino. Ma che mi importava, in fondo, stavo allattando ed era meraviglioso come avevo sempre sognato!

 

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