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Mamme al cinema per riprendersi la città: il racconto di Claudia Grasso dell'associazione Città delle Mamme

di mammenellarete - 31.03.2011 - Scrivici

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Una donna, una volta diventata mamma, si trova spesso a dover rinunciare a gran parte della sua vita sociale, questo accade, da un lato, a causa del grande cambiamento che l'arrivo di un neonato rappresenta, ma dall'altro per l'impossibilità di andare al ristorante, ai musei, a teatro o al cinema, con carrozzine e un bambino da allattare o cambiare. Alcune mamme hanno però deciso di provare a cambiare le cose. Claudia Grasso è presidente della Onlus Città delle Mamme, un'associazione nata dall'esperienza di cinque donne che, dopo essere diventate mamme, si sono imbattute nei limiti della società odierna, soprattutto quella cittadina, inospitale nei confronti di chi si trova a fruire dei servizi urbani con creature “selvagge” al seguito. Per questa ragione hanno deciso di proporre una serie di iniziative, che vanno dalla ristorazione all'intrattenimento, con l'obiettivo di favorire la vita quotidiana e sociale delle mamme. In quest'intervista ci ha parlato dell'esperienza di Cinemamme.

 

Mamme nella Rete - Che cos'è Cinemamme? Claudia Grasso - Rappresenta per i neo genitori la possibilità concreta di accedere con bimbi al seguito a proiezioni di pellicole in prima visione al cinema in una dimensione accogliente orientata a facilitarne la piena godibilità. MNR - L'iniziativa è stata ideata da mamme con l'esigenza di soddisfare un proprio bisogno o è nata per le mamme, prevedendo anche la partecipazione dei papà? CG - Nasce come soddisfazione di un bisogno femminile durante il periodo del puerperio e si amplia e si estende a tutte le persone che attivamente si prendono cura dei lattanti nei loro primi diciotto mesi di vita. MNR - Come hanno reagito le mamme all'iniziativa, ci sono casi di mamme che avevano pregiudizi nei confronti di un evento dedicato solo a loro e che poi hanno cambiato idea? CG - Mi è capitato solo una volta di leggere su un blog mammesco una reazione assolutamente critica e negativa in termini di fattibilità, per il resto, che vi assicuro essere copioso, straordinario entusiasmo, enorme successo, fiumi di ringraziamenti.

 

 

MNR - Come si veicola l'informazione di quest'iniziativa, col passaparola, tramite internet, tramite associazioni e come si svolge una proiezione, che differenza c'è con le proiezioni canoniche? CG - L’informazione viaggia e si diffonde più facilmente attraverso il nostro sito dedicato che risulta essere sempre di più una piattaforma per intessere relazioni, trovare collegamenti e per consentire il passaggio di informazioni con realtà che sposano i nostri obiettivi di fondo. Sono stati ideati e prodotti volantini e locandine cartacee per far circolare fisicamente l’esistenza dell’iniziativa curate nei contenuti e nella grafica direttamente dal nostro direttivo. Le nostre associate sono costantemente aggiornate sull’evento Cinemamme nella capitale e il nostro piccolo ufficio stampa, in collaborazione con quelli dei Cinema che ospitano e che di fatto promuovono il progetto, sparge su scala nazionale e cittadina la conoscenza di questa iniziativa dal 2009.

La proiezione Cinemamme contempla e contiene degli accorgimenti che sono essenziali al pubblico prescelto. Il volume è ridotto, le luci in sala soffuse, le pellicole di prima visione adatte alla tipologia di pubblico, gli spazi consentono l’accesso alle carrozzine, i bagni ed il bar attrezzati per accogliere i neonati e soprattutto circola un alto livello di tolleranza durante la condivisione del film. MNR - Che effetto sociale e/o psicologico ha nella vita delle mamme questo momento al cinema condiviso con le altre mamme? CG - Attraverso il progetto Cinemamme crediamo di intervenire sulla depressione post partum delle madri attivandole ad uscire e garantendo loro di trovarsi in un ambiente protetto; di promuovere la socializzazione perché è attraverso l’incontro ed il confronto con l’altro che si trova lo stimolo per vivere sempre meglio; di sostenere l’allattamento al seno invitando le mamme ad allattare al cinema liberamente, anche durante la proiezione. In questo senso e per questo si chiama Cinemamme, non perché è diretto solo alle mamme ma perché viene incontro alla delicata condizione delle neo mamme.

 

 

MNR - Quali sono i numeri di cinemamme, in quante città e da quanto tempo esiste quest'iniziativa? CG - Esiste a Roma dalla primavera del 2009. Tre edizioni al Nuovo Cinema Aquila (zona Pigneto), prima stagione pilota nel 2011 al The Space Moderno (zona Centro). Si è diffuso su scala nazionale anche a Padova, Terni , Sesto Fiorentino, e si sta definendo un lancio in altre città dell'Italia del nord. I numeri sono stati molto alti nella prima edizione romana, con picchi di 40 spettatori, mantenendosi poi in media e nel tempo sui 15-20 spettatori a proiezione. L’utenza di Cinemamme è per tipologia molto ondivaga, discontinua ed i numeri non sono poi troppo importanti e tantomeno indicativi.

 

Cinemamme è dunque un'iniziativa proposta da mamme per altre mamme, per cogliere l’opportunità di rivedere la città e il mondo con gli occhi dei bambini, per ristabilire una più autentica gerarchia degli spazi e delle emozioni, senza costringere le neomamme a dover scegliere fra la vita sociale e quella famigliare.

 

L'associazione nazionale Città delle Mamme ONLUS, si trova a Roma in Via Atripalda, 5.

 

Sito: www.cittadellemamme.it; info@cittadellemamme.it; Facebook Per info e foto: press@mammenellarete.it www.mammenellarete.itFacebook Twitter

 

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