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Il mio parto indotto a 37 settimane

di mammenellarete - 23.05.2014 - Scrivici

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Sono i primi giorni di luglio 2012, andiamo al controllo in ospedale delle 30 settimane con eco di accrescimento. Esito: rallentamento di crescita! Il panico è nei nostri occhi, il ginecologo inizia a parlarci di parto prematuro nel caso in cui il nostro cucciolo continui a non crescere come deve. Io inizio a pensare che non voglio che nasca così presto perché immagino che mi mandino a casa senza di lui e per me è assurdo vederlo in un'incubatrice e doverlo lasciare lì... no non deve succedere!

Intanto il ginecologo ci fa seguire dall'ambulatorio 'gravidanze a rischio' ogni settimana; controllano i flussi del cordone e le misure e piano piano qualche passo avanti lo facciamo.

 

Il 26 agosto, come da accordi con il mio ginecologo, vado in ospedale alle 20.30, mentre lui è di turno per un ulteriore controllo. Ormai sono alla trentasettesima settimana.

 

Quella domenica dico a mio marito che quello può essere il nostro ultimo giorno in 2. Me lo sento!

 

Arriviamo in ospedale e dopo l'ecografia il medico mi guarda e mi dice: "Signora io la terrei dentro già adesso. Abbiamo aspettato il più possibile, è arrivato il momento di far nascere questo bambino!". Io guardo mio marito e abbozzo un sorriso, sapevo che sarebbe andata a finire così...

 

Chiedo di andare un attimo a casa per prendere le borse e le ultime cose, poi torniamo in ospedale, mi fanno subito una stimolazione con il gel e mi mettono 2 ore al monitoraggio per vedere come reagisce il piccolino (il peso stimato è 2,200 kg). Dopo mezz'ora il battito rallenta e mi dicono che, se rilevano ancora problemi, devono fare subito un cesareo d'urgenza. Panico! Io questo bambino voglio metterlo al mondo con tutte le mie forze, non voglio il cesareo.

 

Per fortuna tutto si sistema, mio marito va a casa e passo la notte tranquilla.

 

Il giorno dopo mi fanno un'altra stimolazione, sento dei lievi doloretti tipo ciclo, ma niente di particolare. Intanto vedo entrare e partorire parecchie donne, comprese alcune mie compagne del corso preparto. Penso: "Uffi ma quando toccherà a me?".

 

Arriva la sera del 27 e tutto tace. Terza stimolazione con gel. Per fortuna questa volta inizia a muoversi qualcosa e la mattina iniziano le contrazioni, ma ci sono troppi parti in corso e devo aspettare. Intanto arriva mio marito, pensando di salutarmi e di andare poi a lavoro, ma gli dico che forse ci siamo e gli chiedo che resti lì con me.

Mi aiuta a fare una doccia per alleviare un po' i dolori e alle 10.30 mi visitano: dilatazione 1 cm! Decidono di rompere il sacco e via con il monitoraggio...

 

Le contrazioni si fanno sempre più forti e ravvicinate, ma tra una e l'altra riesco ad appisolarmi per prendere forza. Verso le 12 vado in bagno e vedo molto sangue, mio marito diventa pallido, chiama l'ostetrica, che mi dice di mettermi subito a letto. "Oddio" - mi chiedo - "cosa sta succedendo? Qualcosa non va?". E invece per fortuna è tutto ok, mi sono solo dilatata tanto in poco tempo, sono già a 5 cm. Passa il tempo e il dolore è sempre più forte, non ce la faccio più, mi sento male. "Voglio il cesareo!" - dico più volte. In quel momento non ne posso più, ma mi ripeto che devo farcela.

 

Inizio a sentire il bisogno di spingere e l'ostetrica mi dice di assecondare.

 

(Leggi anche: Bimbo prematuro: un'esperienza difficile e meravigliosa)

 

Spingo, spingo, spingo. La testa inizia ad uscire forse troppo, cogliendo di sorpresa l'ostetrica che mi dice di aspettare, chiedendomi di non spingere. Lei e mio marito mi aiutano a salire su una sedia a rotelle per portarmi in sala parto, ma io mi tengo su con le braccia perché ho paura di schiacciare la testa al piccolino.

 

Arrivo in sala parto, ancora 3 spinte e alle 16.29 del 28 agosto 2012 nasce il nostro Lorenzo! Che emozione! Quel pianto dolcissimo... Devono tagliare subito il cordone perché è corto e non riescono ad appoggiarlo sul mio petto.

 

Penso che me lo portino subito via, invece lo lasciano un po' con me e poi col papà. Vanno a pesarlo: 2,535 kg x 47 cm di amore immenso! Più del previsto.

 

Per fortuna sta benissimo, è sanissimo, è solo un po' piccolino, ma ci dicono che crescerà. Dopo 3 giorni viene a casa con noi.

 

Ora ha 17 mesi ed è un bambino splendido, la nostra vita!

 

Devo ringraziare mio marito per il supporto che mi ha dato, perché senza di lui non ce l'avrei fatta.

 

Per il momento ho provato solo il parto per induzione e devo dire che i dolori sono stati veramente tanto tanto forti, spero di poter provare il vero parto naturale così poi potrò compararli e vi saprò dare un parere.

 

Di Mamma Giovanna

 

(storia arrivata per email a redazione@nostrofiglio.it)

 

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