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Parto con taglio cesareo: vi racconto la mia esperienza

di mammenellarete - 30.01.2015 - Scrivici

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Ho partorito con un taglio cesareo. Dopo l'operazione ho dovuto affrontare molte difficoltà legate all'operazione e al dolore conseguente. Ero molto triste perché non potevo abbracciare e coccolare il mio piccolo. Inoltre, il mio bimbo non mangiava. Ma fortunatamente ho potuto presto stringerlo tra le mie braccia. Ora il piccolo ha 16 mesi ed è meraviglioso.

Quando ero ancora una studentessa, scoprii di essere rimasta incinta. Ero felicissima: lo 'urlai al mondo intero' per la gioia. Avevo sempre desiderato un bimbo. Purtroppo non ebbi una gravidanza semplice, nel senso che manifestai, purtroppo, tutti i sintomi negativi 'previsti' dai medici.

 

Vissi l'ultimo trimestre in piena estate. Faceva molto caldo e l'afa mi appesantiva. Il termine della gravidanza era previsto per l'otto settembre ed io partorii il 14. Iniziai il travaglio durante la notte: durò quattro interminabili ore, durante le quali tra tracciati e prelievi continuavo a implorare perché mi facessero l'epidurale.

 

Purtroppo a causa della 'sofferenza fetale' dovetti subire un taglio cesareo. Ahimé, il mio piccolo pesava 5 chili e 50 grammi. Come poteva nascere naturalmente?

 

Il mio Derek venne alla luce alle 8.10 e quando i medici lo appoggiarono sul mio petto, vicino al mio viso, subito gli sussurrai: "ciao amore". Volevo che sentisse la mia voce e che sapesse che ero con lui, anche se non era più dentro di me. Inoltre, la prima volta che lo vidi dopo il parto, dormiva! Ero senza lenti a contatto e non lo vedevo benissimo, ma ricordo che guardavo di lui ogni minimo dettaglio. Fece anche il suo primo piccolo starnuto, si spaventò e si mise a piangere.

 

Avevo subito un cesareo, ero ancora sotto anestesia spinale e non potevo alzarmi. Pensavo che avrei tanto voluto coccolare il piccolo, ma provavo ancora dolore per l'anestesia e non potevo muovere le gambe. In seguito, dovetti assistere triste e impotente mentre mia mamma faceva ciò che avrei voluto fare io. Poi lo portarono in 'nursery', poiché alle mamme che avevano fatto il cesareo non lasciavano il bimbo durante la notte. Non chiusi occhio: non vedevo l'ora che arrivasse il giorno dopo per vedere il mio bimbo.

 

Inoltre, il piccolo non mangiava. Gli diedero le flebo per due giorni. In seguito i medici decisero di non portarmelo più: dovevo andare io al nido a trovarlo.

Purtroppo, ogni volta che lo vedevo attaccato alle macchine ospedaliere mi veniva da piangere. I medici mi dicevano che era una prassi normale per bimbi nati con un 'determinato peso'.

 

Una volta a casa, il bimbo si attaccò al mio seno. Sembrava quasi che volesse divorarmi. Immaginate la mia perplessità e i miei dubbi: ero spaventata e non sapevo bene come affrontare la situazione. Purtroppo non allattai per più di due giorni: non ebbi mai latte sufficiente.

 

Ora sono una mamma davvero innamorata del suo cucciolo. Il bimbo ha 16 mesi e mezzo ed è meraviglioso. E' la mia ragione di vita.

 

(messaggio arrivato tramite la nostra pagina Facebook)

 

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