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Il mio secondo parto: un'esperienza difficile a causa delle varici

di mammenellarete - 04.06.2014 - Scrivici

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Ciao a tutte, vi racconto la storia del mio secondo parto. Come è vera l'affermazione secondo cui ogni parto è diverso dall'altro... infatti con il primo figlio è stata una passeggiata, invece con il secondo no. Devo partorire tra Natale e Capodanno del 2013: mi reco al pronto soccorso per contrazioni e mi visitano. Scopro di essermi dilatata di 2 cm, ma la testa della bimba è ancora alta, però, durante la visita, la ginecologa trova tantissime varici, le chiedo che cosa comportino e lei mi dice che potrebbe esserci una lieve emorragia.

Trascorro un altro giorno in ospedale, perché nel frattempo le contrazioni si sono fermate e passo la giornata a fare tracciati. Finalmente alle 3 del mattino del 27 dicembre, iniziano i dolori e vado in sala tracciato e, non so per quale motivo, ogni volta che ho una contrazione, questa non viene monitorata, così, più delusa che mai, ritorno in stanza e aspetto fino alle 8 l'arrivo della mia dottoressa.

 

Quando la mia dottoressa arriva, mi visita e sono a 7 cm, in seguito mi dice che non mi vuole aiutare a facilitare il parto per paura delle varici e... infatti fa bene. Alle 11.30 scendo in sala parto e, dopo tre spinte, la bimba esce. E' un tesoro di 3650 grammi, bella e in salute. Ma purtroppo non finisce lì.

 

Le varici sono situate anche dentro l'utero e, quando la bambina esce, per lo sforzo si rompono. Da quel momento, inizio a perdere tantissimo sangue. I dottori incominciano a farmi le flebo di ossiticina e i massaggi sulla pancia, nonché tutte le manovre necessarie per fermare l'emorragia.

 

Ci riescono, però decidono di farmi restare ancora in sala parto per tenermi sotto controllo. Dopo non so quanto tempo, inizio di nuovo a perdere sangue e da quel momento tutta la sala comincia ad allarmarsi, in seguito, dopo tanta sofferenza, mi addormentano.

 

Mi sveglio all'una e, ringraziando il Signore, sto bene ed è finito tutto, anche se per un giorno mi dicono che non posso prendere la mia bimba in braccio a causa delle flebo su entrambe le braccia. Dopo 4 giorni, esco dall'ospedale e fortunatamente ho potuto stare con la mia bimba, che oggi ha 5 mesi.

 

È stata una brutta esperienza e, ogni volta che ci ripenso, mi prende la malinconia, ma so che fa bene parlarne e… chi meglio di un pubblico di mamme che può comprendere le nostre emozioni?

 

Un bacio a tutte

 

di mamma Simona


 

(redazione@nostrofiglio.it)

 

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