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La prima ecografia

di Lisa Sorrentino - 28.11.2013 - Scrivici

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Il test positivo e ora? Si telefona al ginecologo per un appuntamento! Era la prima volta e neanche sapevo cosa mi attendeva, nonostante tutto quello che avevo sentito in giro, raccontato da chi già ci era passata. Avevo ancora nelle orecchie l'eco delle lacrime di commozione di quanto lo avevo comunicato al futuro papà! Arriva il giorno della visita e insieme andiamo dal ginecologo. Più che la sala d'attesa di un ambulatorio medico sembrava la fabbrica di bambini. Pancioni ovunque mi giravo, e quasi mi sentivo a disagio, io magrolina piccolina nel mio angoletto! Cerco nella lettura un mezzo per scrollarmi di dosso la tensione, ma qui anche l'aria profumava di bambini

che uscivano da libri, poster, riviste!!!!

 

Appena arriva il mio turno entro e vedo questo omone con gli occhiali che mi guarda e chiede: "Allora signora, si accomodi e mi dica tutto!"

 

E come al solito le emozioni mi giocano un brutto scherzo e non riesco a parlare e quei secondi di imbarazzante silenzio vengono interrotti dal proverbiale intervento dell'omone che continua dicendomi "D'accordo, le domande le faccio io allora".

 

Un sospiro di sollievo toglie me dall'imbarazzo e mio marito da una condizione di disagio per il mio silenzio.

 

Una breve anamnesi e raccolti i primi dati anagrafici inizia a compilare una lista interminabile di esami da fare.

 

Il suo modo di fare diventa sempre più rassicurante e scioglie quel muro di tensione che non lasciava neanche spazio ai polmoni di respirare.

 

Poi inattesa arriva la richiesta: "Signora, si stenda che le faccio l'ecografia!"

 

Di già? Ho pensato, ma non sarà presto? Ma lui è il dottore e saprà di certo cosa va fatto.

 

Mi stendo e sul monitor cerco di sbirciare per vedere qualcosa.

 

Ma non ne capisco nulla, solo la sua espressione compiaciuta mentre mi ispeziona dentro , mi fa ben sperare.

 

Ad un certo punto si ferma e mi fissa: "Allora, sacco vitellino formato, embrione perfetto e in sede, rispecchia a pieno l'epoca che lei riferisce, e vede questo puntino che lampeggia?"

 

E qua mi ha assalito il terrore, temevo che potesse trattarsi di un problema, qualcosa che non andasse, una complicazione vista l'età: "lo vede questo puntino?" riferendosi a mio marito che aveva un'espressione tra l'incredulo e l'emozionato. "Questo puntino che lampeggia, è il cuoricino del vostro piccolo !" (Allora ancora non sapevamo che era una piccola!)

 

Avrei voluto urlare di gioia, abbracciarlo, baciarlo, ringraziarlo per quel dono, baciare il monitor sperando che quei baci potessero arrivare al mio "puntino". Sentivo il cuore esplodere.

 

Era il nostro tesoro che ci salutava, ed era proprio lì in quel pancino che neanche si vedeva ancora.

 

Dopo qualche secondo di tempesta emozionale, che la sua esperienza aveva lasciato trascorrere in rispettoso silenzio, si rivolge verso di me e mi fa: "Per pochissimi secondi vi farò sentire il suo battito, però per pochissimo perché non dobbiamo disturbare!"

 

Sapevo già che sarebbe stato un ritmo più forte del normale quindi non mi avrebbe spaventato. "Tututtuttu!"

 

E a questo punto non ho trattenuto l'emozione e sono scoppiata in un pianto liberatorio. Ero convinta che mai e poi mai avrei provato un'emozione così forte.

 

Era la prima ecografia e che bello averla vissuta con mio marito.

 

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