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Mamme a confronto: le coccole e il pugno di ferro

di mammenellarete - 14.01.2011 - Scrivici

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Madri orientali e madri occidentali a confronto Maria Montessori si rigirerà nella tomba, questo è certo. Chi ha sempre optato per all'educazione amorevole tipica della mamma chioccia, sbaglia: secondo Amy Chua, madre severissima, chi ha vero successo nella formazione dei figli è la mamma tigre che viene dall'oriente. Le madri cinesi, toste e agguerrite, educano i figli a suon di minacce, botte, costrizioni. La piena stima di sé si può ottenere soltanto attraverso il dolore, e perciò le regole, molto ferree ovviamente, impongono l'esclusione di qualsiasi divertimento e distrazione dalle normali attività scolastiche. Obbligatorio prendere massimi voti, suonare violino e pianoforte perfettamente, niente amicizie né notti fuori casa, niente tv o videogames, nessuna attività extra-scolastica.


Come nel servizio militare, disciplina e fatica sono il motto dei bambini cinesi fin dai primi vagiti. Lo scopo è fornire loro tutti gli strumenti per affrontare la vita, non importa con quale metodo.
La professoressa Amy Chua ha raccontato in un articolo il metodo con cui ha fatto delle sue figlie, delle donne capaci, forti e formate nell'eccellenza accademica, pronte per il successo professionale.

Giorgio Gaber cantava:
Non insegnate ai bambini
ma coltivate voi stessi, il cuore e la mente
stategli sempre vicini
date fiducia all'amore il resto è niente.

Non c'è un metodo giusto o sbagliato: parlando per estremi, i bambini cinesi forse vivranno un'infanzia difficile, ma cresceranno forti e capaci. Tenaci e perseveranti.
Molti bambini occidentali, invece, riceveranno tanto amore dalle mamme chiocce, ma cresceranno per lo più mammoni e scarsamente indipendenti.

Tanti sono i libri di pedagogia e tanti i metodi messi in pratica, falliti o riusciti. L'importante è non dimenticare che un bambino è una persona. Anche se è piccolo e ancora comunica con pianti e gorgoglii, e se noi mamme siamo inesperte e spaventate, il bimbo deve avere "diritto ai propri diritti": deve avere a disposizione tutti gli strumenti per affrontare la vita e il suo avvenire, in previsione della sua futura "fuga dal nido", ma non devono mancare affetto, rispetto e il giusto distacco perché non cresca convinto di essere al centro dell'universo.
Molto interessante il metodo descritto da Dragor in risposta a quello della severissima Amy Chua.

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