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Incinta a 14 anni. Ora sono una mamma bis

di mammenellarete - 07.05.2014 - Scrivici

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Avevo 14 anni quando conobbi il mio attuale compagno, lui molto più grande di me ed è stata una lotta contro tutti e tutto per poter restare insieme. Dopo 6 mesi che eravamo insieme ci fu il primo ritardo della mia vita, io che avevo il ciclo puntuale ogni 28 giorni mi accorsi che quel 29esimo giorno era ancora assente. Dopo una settimana decisi che era ora di fare il test. Paura, ansia, ma allo stesso tempo felicità nel pensare che una vita cresceva in me... POSITIVO. Il mio compagno mi strinse la mano e sdrammatizzò dicendo: "Come lo chiamiamo". Io risi, poi parlò seriamente e mi disse che lui era pronto a diventare padre ma io... io ero piccola. Quindi la decisione spettava a me. Ma di abortire non esisteva. Noi fummo incoscienti, noi dovevamo stare attenti. Che colpa aveva quel piccolo puntino? Il giorno dopo lo dissi a mia madre. Beh, la reazione fu tragica. Iniziò a piangere,

è malata di diabete e cuore e iniziò a grattarsi tutta. In quel momento mi sentii la figlia peggiore del mondo, avevo fatto del male a mia madre.

Per una settimana non ci rivolgemmo la parola e quando la sentivo parlare sentivo sempre "aborto". Stavo male, io non volevo, ma con mio stupore la domenica successiva invitò il mio compagno a pranzo e gli disse che era ora di assumerci le nostre responsabilità. Il bambino c'era e lei ci sarebbe stata accanto. L'abbracciai e fui immensamente felice...

Arrivai ai 15 anni e a 4 mesi lasciai la scuola. Nausee e vomito non mi lasciavano tranquilla, nemmeno l'acqua restava dentro. Perdevo peso, ma il piccolo cresceva più che bene anche se io stavo diventando uno scheletro.

A 29 settimane scoprimmo di aspettare un maschietto, GABRIELE.

A sei mesi di gravidanza andai a convivere: iniziava così la mia vita da piccola donna.

A 39+5 entrai in travaglio alle 20 di sera, ma avvisai mia madre alle 22 dopo che addormentai mio fratello e tornò mia sorella (quella sera dormii da mamma perché il giorno dopo avrei dovuto tenere mio fratello). Lei mi vide stare male e svegliò mamma, chiamò il mio compagno che in 5 minuti era a casa.

Arrivai in ospedale e alle 23.47 tracciato, visita, tracciato, sala parto.

Iniziai a urlare, i dolori erano atroci e io non volevo comunque l'epidurale.

Un parto bruttissimo. Alla fine uscì grazie al ginecologo che lo spinse con i gomiti.

Alle 2:55 de 7 luglio 2012 nacque Gabriele, 3.650 kg x 51.6 cm.

Eravamo felicissimi. Il mio compagno mi aiutò tantissimo e litigò con i medici visto che mi fecero fare l'episitomia da una specializzanda che tagliò l'ano. Ma non sporsi denuncia visto che lei non voleva tagliare, aveva paura, ma fu costretta da un'ostetrica. Non volevo rovinarle la carriera ancor prima di iniziarla.

..

Tornai da subito a casa mia anche se con movimenti limitati dati i 57 punti più 12 all'ano, ma dall'inizio volevo cavarmela da sola...

Dopo 3 mesi iniziai a sentire in me un forte desiderio di un secondo figlio. Casa l'avevamo, il lavoro era buono. Decidemmo di provarci. Dopo 5 mesi dalla nascita di Gabry il test era positivo! Che felicità! Ma che fatica! Il pancione e un bimbo di 6 mesi da badare tutto il giorno allattato al seno. Sì, perché l'ho continuato ad allattare.

A 21 settimane... il panico! Contrazioni. La paura prese il potere su di me. Al pronto soccorso mi fecero una puntura per chiudere l'utero e vasosuprina per fermare le contrazioni e riposo. Che riposo con un bimbo piccolo a casa?

Poi la situazione si tranquillizzò. A 39+5 entrai in travaglio alle 00:00. Alle 01:15 arrivai al pronto soccorso e alle 2:00 con due spinte nacque Ylenia il 9 giugno 2013. 3.350 kg x 52 cm. I miei gioielli più preziosi, loro sono il mio ossigeno...

Ho 17 anni, a breve 18. Ho la vita di una donna di 30 ma sono felice così. Pub, discoteche e cavolate varie non hanno prezzo a paragone dei miei figli, il mio compagno e questa vita da piccola donna. E so di essere l'orgoglio di mia mamma perché io, ragazzina di 14 anni senza niente in testa, ho ascoltato i suoi consigli e tutto ciò che mi ha insegnato e devo solo a mia mamma la donna che sono oggi...

di Laura

(storia arrivata per email a redazione@nostrofiglio.it)

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