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Safer internet day per una rete sicura contro la pedopornografia

di mammenellarete - 08.02.2012 - Scrivici

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Il 7 febbraio, in occasione del giorno dedicato alla sicurezza in rete, telefono azzurro ha organizzato l'evento "GenerAzioni Web! Genitori e figli insieme per una rete più sicura. Istruzioni per l’uso". All'incontro hanno partecipato anche i rappresentanti di Google, Microsoft e Vodafone oltre a Ministero dello Sviluppo Economico, Miur e alcuni personaggi della tv per ragazzi. Ecco cosa è emerso.

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  • Secondo i dati della polizia postale, il picco degli arresti online per pedofilia è stato raggiunto proprio negli ultimi due anni, e le segnalazioni non diminuiscono.

arresti per reati di pedofilia

polizia postale

"Dal 1998 a oggi - ha affermato Apruzzese - sono stati effettuati 398 arresti per reati di pedofilia commessi sul web, di questi 107 sono avvenuti dal 2010. Oltre un quarto del nostro operato si concentra nell'ultimo anno e mezzo". Sono sempre più numerosi infatti i minori che navigano sul web ed è caduto il tabù delle denunce in caso di pericolo: "le segnalazioni preventive - ha detto Apruzzese -da parte di genitori, docenti ed enti sulle possibili insidie della rete sono aumentate''.

Dal 1998 sono state denunciate in tutto 7.506 persone per reati riconducibili alla pedofilia sul web, 1.319 solo dal 2010. Per quanto riguarda le perquisizioni, sono state effettuate 6.285, di cui 854 dal 2010. Infine, i siti pedofili inseriti nella black list sono stati 1.061, 179 quelli chiusi.

  • I pericoli maggiori si celerebbero nei social network e fra gli autori dei reati sarebbero presenti anche molti minori

strumenti che "celano più insidie

Tribunale dei minori

I giovanissimi che si iscrivono a un social network, ha spiegato Apruzzese, incontrano un ambiente confidenziale e colloquiale, in cui diventa facile abbassare la guardia. Per questo questi strumenti sono diventati "uno dei percorsi abituali per i malintenzionati per realizzare abusi e adescamenti".

Ma non è detto che il nemico sia sempre un adulto: ''in questi ambienti - ha spiegato Apruzzese - i minori possono diventare anche autori di reati, commettendo reati di diffamazione, di cyberbullismo, creando falsi profili per bannare e isolare altri coetanei dalla compagnie su internet", rischiando così di incorrere in una denuncia e di finire "davanti al Tribunale dei minori".

  • Telefono azzurro ha lanciato l'allarme appellandosi al governo

L'invito a collaborare del presidente di Telefono azzurro è stato accolto anche dal dirigente della direzione generale per lo studente, l'integrazione, la partecipazione e la comunicazione del Ministero dell'Istruzione, Antonio Cutolo, che ''dalle prossime settimane - ha garantito - si impegnerà a elaborare con il gruppo di lavoro paritetico un documento di indirizzo rivolto a tutte le scuole". Due saranno i punti chiave: "la promozione di una campagna di sensibilizzazione a un approccio sicuro del web già dalla scuola primaria e la formazione dei docenti , affinchè acquisiscano le competenze necessarie per guidare i ragazzi alla navigazione sicura''.

Il problema che rimane invece aperto, secondo Caffo, è l'approccio delle aziende, soprattutto di quelle telefoniche, verso i minori: "Non tutte investono nell'interesse del minore, il business viene prima. È necessario ad esempio che le aziende pensino a un filtro per i cellulari, già inserito nel prodotto al momento della vendita". Per il presidente di Telefono azzurro, inoltre, un segnale di tutela verso i minori dovrebbe arrivare anche da aziende come "Facebook e Youtube che potrebbero individuare al loro interno dei dipendenti predisposti al controllo della sicurezza in rete".

Tu, come controlli l'utilizzo di internet dei tuoi figli?

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