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Cosa facciamo contro l'obesità nei bambini? Tra tradizione e dovere

di Valeria Camia - 03.07.2017 - Scrivici

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Fonte: Pexels
In Italia tanti bimbi sono obesi. Ecco come si vive in Svizzera, dove i livelli di obesità sono bassi, si usa pochissimo l'auto, si preferiscono i mezzi pubblici, la bicicletta, il monopattino, all'asilo e nelle scuole dell'obbligo è vietato portare dolci e snack zuccherati. La merenda si fa con frutta, verdura (vanno di moda carote e cetrioli), cracker e acqua. Niente succhi di frutta. 

I bambini italiani sono obesi. Non tutti ovviamente. Ma in troppi. Ce lo ricorda l'Ocse. A livello europeo i piccoli italiani sono tra i più "cicciottelli".

Ecco come si vive in Svizzera, dove i livelli di obesità sono più bassi (tra gli undicenni l'obesità raggiunge il 17% nei maschi e 12% nelle femmine, contro ai 35% nei maschi e 23% nelle femmine, secondo un'indagine della Hbsc 2013-2014).

In Svizzera, con figli piccoli o grandi, in parecchi vivono senza auto. Anche quelli che ce l'hanno, tendono a farne un uso parsimonioso nella quotidianità. Sopratutto se vivono in città. Si usano i mezzi pubblici, la bicicletta, il monopattino. Ovvio, qui la macchina è un costo; i parcheggi cari; gli spazi auto pochi; e i tram funzionano. Detto questo, camminare o bicliclettare è anche una vera scelta di vita. "Fare movimento". Quasi tutti i bambini, già fin dall'età prescolare, prima o poi, e almeno una volta, fanno esperienza dello Waldspielgruppe, un gruppo di giochi che viene svolto all'aperto, spesso in uno dei tanti boschetti ai confini delle città o in campagna, in estate o in inverno, con +30 gradi o con -5. All'asilo e nelle scuole dell'obbligo è vietato portare dolci e snack zuccherati. La merenda si fa con frutta, verdura (vanno di moda carote e cetrioli), cracker e acqua. Niente succhi di frutta.

Al primo giorno d'asilo ci hanno fatto lezione sull'importanza della cura dei denti, perfino. Il gelato, per molti marmocchi, rimane qualcosa da gustare in occasioni speciali e rare. Qualsiasi alimento contenente zucchero elaborato non viene praticamente mai offerto ai figli che non hanno raggiunto l'anno d'età. Ovvio, in Svizzera ci sono ancora molte mamme che scelgono di (o devono) stare a casa a curare i figli, occupandosi quindi di cucinare quotidianamente evitando cibi preconfezionati o surgelati. La crisi economica, che va a colpire le abitudini alimentari, tra cui anche l'acquisto di frutta e verdura, è stata poco sentita.

Infine la tecnica del 'ricatto', del tipo "hai fatto il bravo, ti meriti un gelato", è assente. Il modello svizzero della donna-madre-casalinga non lo sento mio. Sulla crisi economica, posso influire ben poco. Però la scelta degli amici zurighesi di biciclettare quando possibile, far camminare i propri figli invece di scarrozzarli in auto, cucinare e non scongelare, l'ho fatta mia. E poi cerco di astenermi dai ricattini in genere, dunque anche da quelli di tipo 'alimentare'. Quest'ultimo proposito è spesso difficile da seguire. Perché richiede lavorare nel profondo su un aspetto proprio della mia, della nostra, italianità.

Scrivo dal mare, dall'Italia. Non è raro sentire offerte di gelati ai figli che si sono comportati bene. Mettere la salute davanti alle tradizioni culturali. Possibile?

Sull'autrice
Mamma di due bimbi, con un marito sempre in viaggio per lavoro, scrive delle sue avventure e disavventure giornaliere in Svizzera
http://mammaimpara.blogspot.ch

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