Home Storie Il primo anno

La mia famiglia al di sopra di tutto

di mammenellarete - 20.08.2014 - Scrivici

Il nostro tesoro è arrivato prima di quanto sperassimo, è stato praticamente lui "a dircelo", visto che né io né il suo papà ce ne eravamo accorti. Vi narro la mia storia. Io e il mio compagno, dopo aver deciso di andare a convivere, provammo a concentrare maggiormente i nostri sforzi sull'acquisto di una bella casa e sul lavoro. Ci concedemmo anche qualche viaggio.

Ad un certo punto sembrò che fosse arrivato il momento giusto per avere un bambino. Avevo infatti sospeso la pillola su consiglio della mia ginecologa. Proprio in quel momento però, arrivò la classica "doccia fredda": avevo ricevuto dai miei datori di lavoro una lettera di trasferimento. Entro 15 giorni sarei dovuta andare a lavorare a 600 km di distanza dalla mia casa!

 

Il mio compagno ed io decidemmo di non arrenderci subito e di continuare a provare lo stesso ad avere un figlio, nonostante i cambiamenti. Mi trasferii nella nuova città, nella quale ero praticamente sola. La mia vita cambiò in soli cinque mesi. Io lavorai sodo come sempre e cercai di farmi volere bene da tutti.

 

Paradossalmente, con la distanza, si rafforzò il legame con il mio compagno. Ci sentivamo infatti uniti più che mai. Sotto le scale della minuscola casa in cui stavo, c'era una Madonnina con un viso dolcissimo. Era lei che salutavo la mattina presto e che rivedevo la sera, al ritorno dal lavoro. A lei rivolsi anche qualche preghiera, perché le cose andassero per il verso giusto.

 

Arrivò Pasqua e tornai a casa per le feste. Mia madre notò che ero "diversa" e me lo disse, ma non mi chiese nulla nel dettaglio. Io mi sentivo molto stanca - pensai che probabilmente il mio malessere fosse dovuto ai viaggi e allo stress - ed avevo il seno gonfio.

 

Il mio compagno mi accennò vagamente a un sogno che aveva fatto qualche settimana prima, nel quale c'era un bimbo sorridente che gli diceva che sarebbe arrivato presto. Con queste vaghe sensazioni, decidemmo di fare il test di gravidanza, scoprendo, con grande emozione, che era positivo. Ero incinta di sette settimane! Da quel momento in poi provai solo gioia.

 

E sebbene avessi l'ovaio policistico e le mestruazioni da sempre "ballerine", ero rimasta incinta dopo un solo tentativo!

 

Vissi la gravidanza come un immenso dono, godendomi ogni singolo giorno, sentendomi in uno stato di grazia paradisiaca.

Ci furono alcuni problemi, ma li affrontai sempre con coraggio e con il sorriso sulle labbra.

 

Anche quando in sala operatoria, durante il cesareo, entrarono due ematologi (uno per me e uno per il mio bambino), non mi persi d'animo. Avevo deciso di lottare e di pensare solo al mio bambino. Alla fine tutto andò bene e tutti mi fecero i complimenti per la mia determinazione. La ripresa fortunatamente fu veloce.

 

Ora il nostro tesoro ha tre mesi, è bellissimo e soprattutto è uguale a quel bimbo che aveva sognato il suo papà. Io non so cosa ne sarà del mio futuro lavorativo, adesso desidero soprattutto che la nostra sia una famiglia unita ed effettivamente... lo siamo più che mai!

 

di mamma Rita

 

(storia arrivata per email a redazione@nostrofiglio.it)

 

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