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Scuola materna: privata o statale?

di Lisa Sorrentino - 13.06.2013 - Scrivici

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Mi sono fermata a questa scuola senza vederne altre, e mi sono fidata del mio istinto. Ho scelto una struttura statale. E se non mi fossi trovata bene, avrei cambiato, ma perché non dare ascolto a quella vocina che da dentro mi diceva che era la scuola giusta per mia figlia?

di Lisa Sorrentino

 

E poi un giorno ti trovi a quel bivio, il primo che da inizio ad una serie di scelte che farai per tua figlia e che potrebbero influenzare le sue fasi della crescita. Già prima di quel momento, sapevo che tante mie scelte avrebbero condizionato la sua crescita, ma quella della scuola materna era il primo vero step.

 

A chi affidare tua figlia? A chi lasciarla senza di te? Di chi fidarsi dopo tutto quello che si sente?

 

Il primo punto è stato indagare attraverso le conoscenze di chi aveva affrontato questa esperienza. Siccome dove abitiamo da poco più di un annetto, lei è l'unica che affrontava l'inserimento alla materna, mi sono trovata senza riferimento. Chiedendo in giro, più di una persona mi aveva parlato di questo complesso scolastico statale non proprio vicino casa, ma raggiungibile anche a piedi.

 

Devo dire il vero, l'idea dell'istituto privato, come qualità migliore di insegnamento, mi ha sfiorato.

 

Mi sono recata presso la scuola statale, e mi ha subito sorpreso l'ordine e il silenzio che regnava nei corridoi nonostante l'orario di lezioni, bagni puliti, palestra, sala teatro, e attività sportive organizzate dopo l'orario scolastico.

 

Il modulo da loro adottato prevede delle classi miste, quindi con gruppi di tre, quattro e cinque anni.

 

La refezione, con cucina esterna alla scuola e la possibilità del prolungamento dell'uscita fino alle 15,30.

 

Le insegnanti sono giovani, e le classi piene di disegni fatti dai bambini, giocattoli, piani dove riporre gli zainetti e tanta tanta luce.

 

La prima impressione, anche parlando con le maestre è stata positiva.

 

Soprattutto quando chiedendo ad una di quelle che sarebbe stata la maestra di mia figlia :"Mi scusi, ma come fate con tanti bambini ?" Lei con un bellissimo sorriso mi risponde: "Bè signora, forse ci piace il nostro lavoro!"

 

Maestra promossa dopo questa risposta!!!!!

 

Mi viene spiegato, che i bambini devono essere senza pannolino e che devono saper mangiare da soli, ma che all'occorrenza loro maestre si dedicano ad aiutarli.

 

Compilare un modulo per una veloce anamnesi del piccolo per conoscere sommariamente la sua storia clinica ed eventuali allergie, sarà poi rimandato ad inizio anno scolastico.

 

Mi sono fermata a questa scuola senza vederne altre, e mi sono fidata del mio istinto.

 

Molti, tra amici e parenti, hanno mostrato riluttanza nel sapere che avevo scelto un istituto statale, perché si sa "il privato è meglio!"

 

Certo che la pulce nell'orecchio la mettevano, ma d'altronde sapevo che sarei stata attentissima e sempre presente senza trascurare nulla, una volta iniziato. E se non mi fossi trovata bene, avrei cambiato, ma perché non dare ascolto a quella vocina che da dentro mi diceva che era la scuola giusta per mia figlia?

 

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