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I bambini e il cibo

di mammenellarete - 19.03.2009 - Scrivici

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Molti bambini attraversano il periodo dello svezzamento in modo traumatico. Alcuni sono degli ottimi sperimentatori ed apprezzano il cibo solido: sono curiosi di assaporare e venire a contatto con sostanze che hanno una consistenza diversa rispetto a quella che hanno sempre assunto (latte, acqua, camomilla). Tanti, invece, rifiutano la masticazione e le mamme sono costrette a frullare di tutto, anche la pastina, se vorrebbero nutrire il bambino. Ovviamente la soluzione migliore non è forzarli quando rifiutano il cibo solido: serve solo ad innervosirlo. Il piccolo sarà anche stimolato a tossire per provocarsi il vomito, in senso di ribellione e rifiuto. Una delle soluzioni sarebbe quella di stimolare l’appetito e l’interesse per questi tipi di cibo, dandogli, prima di proporre il “cibo del rifiuto”, qualcosa che gli piace, anche per prepararlo psicologicamente ad accettare la masticazione. Incuriosirlo con la vista di qualcosa di attraente, magari colorato e strano, può stimolarlo a masticare (vedrà la novità e sarà invogliato a sperimentare). Ad esempio, fare delle formine con patate, carote, o creare delle faccine con i tipi di frutta e verdura e magari raccontargli qualche storiella animata dal queste sfiziosità!

Non bisogna sicuramente obbligarlo a stare fermo ed immobile forzando la parte della bocca che interessa la masticazione: state certe che arriverà a rifiutare qualsiasi cosa che sia cibo. Potrebbe a quel punto anche rifiutare il latte, se associa il momento del nutrimento ad un momento forzato e di nervosismo.

Ma perché potrebbe rifiutare di masticare alcuni cibi?

Questo può succedere anche perché il piccolo ha fiutato la sua intolleranza ad alcuni cibi, ad esempio ha avvertito dei fastidi digestivi e non vuole più assumere quel cibo.
Questa situazione può incidere sulla crescita solo se la mamma non riesce a trovare una soluzione alternativa per nutrirlo, perché il problema del rifiuto di cibi solidi solitamente si eclissa quando il bambino comincia a frequentare luoghi comuni in cui si confronta con gli altri bambini, come la mensa a scuola

A volte può anche essere legato ad una questione d’ansia che il piccolo avverte, derivante dalla tensione familiare. In effetti il bambino, se “preserva” rancore nei confronti della mamma o del papà, potrebbe anche rifiutare il cibo come segno di ribellione verso i genitori: rifiuta quello che loro impongono per lasciarli intendere che è contro di loro che ha qualcosa.

Quando ci sono questi problemi è bene analizzare la propria situazione in casa e cercare di capire se sono gli stati d’ansia che preoccupano il bambino, oppure se è solo una questione di svogliatezza. Nell’ultimo caso, magari è bene cercare di introdursi nel gioco con lui, divertirsi insieme, ed ogni tanto dargli una cucchiaiata!

Il vostro piccolo fa i capricci? Ditelo alle altre mamme sul nostro forum "il mio bambino"!

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