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Preeclampsia: io ci sono passata

di mammenellarete - 28.08.2013 - Scrivici

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Chi non c'è passata non può capire la paura e il dolore che si prova quando si entra in preeclampsia. Io ci sono passata a 35 settimane, cesareo d'urgenza. Hanno provato a farmi la spinale, io ci speravo per poter abbracciare subito il mio piccolo visto che già per il mio primo cesareo mi avevano fatto la totale. Allora avevo aspettato sette ore prima di abbracciarlo e non volevo più aspettare volevo averlo subito con me... ma il mio battito scendeva e ricordo l'anestesista che chiedeva ai medici di sbrigarsi, di fare presto. Quando mi sono svegliata credevo di essere morta, di non poter rivedere più mio marito e i miei due bambini, sono stata in questo stato per alcuni giorni. Non ero io, vedevo il mondo attraverso una bolla. E il mio bambino non c'era. Mio marito cercava di rassicurarmi, ma anche lui era sconvolto nonostante cercasse di mascherarlo. Quando sono andata a conoscere Davide in terapia intensiva era tutto attutito, forse era la pressione alta o le gambe gonfie o il braccio gonfio per una flebite chimica e i segni dell'allergia ai cerotti, ma non potevo credere che fosse successo tutto a me... tornavo nella camera delle "gravide complicate" dove con altre tre mamme cercavamo di tirarci su il morale, ognuna coi suoi problemi e con tanta voglia di superarli. Ero attaccata giorno e notte alla macchinetta della pressione che ovviamente era sempre

piuttosto alta nonostante le pastiglie. Giorno dopo giorno riacquistavo autonomia, camminavo più velocemente, mi stancavo di meno ma non vedevo l'ora di tornare a casa da Gio che a 4 anni e mezzo non riusciva a capire perché dopo tutto quel tempo non tornassi a casa.

 

Finalmente Davide è arrivato al nido, il mio piccolo gigante di 1894 grammi era lì con me e appena mi misuro la pressione...120/80! Alla fine la medicina migliore è il mio piccolo!

 

Ora Davide ha quasi mesi. Siamo tornati a casa insieme dopo dieci giorni di ricovero ed è dura, molto dura, perché se lui è un bimbo sano e mangione che cresce a vista d'occhio, io devo continuare con le terapie per la pressione, le visite nefrologiche e la dieta iposodica.

 

I primi giorni pensavo continuamente che non ce l'avrei fatta, ero convinta che il mio fisico fosse troppo debilitato dalla preeclampsia per sopravvivere. Ogni dolorino mi mandava in ansia finché un attacco vero e proprio mi han fatto chiamare la guardia medica che mi ha consigliato una terapia psicologica se tutti gli esami clinici che avrei dovuto fare dopo pochi giorni fossero stati negativi.

 

Ora sto lavorando giorno per giorno sul mio modo di pensare e di vedere le cose, mi sforzo di non pensare sempre al peggio, ma cerco di godere delle cose belle, del lato positivo di quello che succede così le giornate sembrano meno difficili. Io ho meno paura e vivo ogni singolo momento come un dono. Tra qualche giorno comunque andrò da uno psicologo, meglio un aiuto in più che uno in meno!

 

(LEGGI ANCHE: RIVOGLIO LA MIA GIOIA DI VIVERE)

 

Non ho vissuto benissimo questa seconda gravidanza, non solo fisicamente, ma in certi momenti mi chiedevo se non sarebbe stato meglio continuare la nostra vita quasi perfetta invece di ricominciare con un nuovo bimbo, una nuova persona che avremmo dovuto imparare a conoscere e anche ad amare.

.. e poi siamo tornati a casa come una nuova famiglia, due fratelli, due bimbi meravigliosi di cui non posso più fare a meno e che sono il mio sole tutti i giorni.

 

Meritiamo di essere felici, i nostri figli meritano di avere delle mamme felici. In bocca al lupo a tutti!

 

di Veronica

 

(Storia arrivata per email a redazione@nostrofiglio.it)

 

Preeclampsia, che cos'è

È una patologia che può manifestarsi unicamente durante la gravidanza (non per niente in passato era detta comunemente gestosi) e che colpisce nel mondo circa il 3-5% delle donne in attesa.

Compare, in modo abbastanza improvviso, nella seconda parte della gestazione, in genere dopo la 20ma settimana, ed è sicuramente una delle patologie più gravi dei nove mesi.

Per evitare danni, anche seri, per la mamma e per il bambino, è fondamentale diagnosticarla per tempo, soprattutto tenendo sotto controllo la pressione arteriosa.

Leggi tutto sulla Preeclampsia

 

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