Quali danni può causare questo batterio?
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Il batterio causa della listeriosi in gravidanza può causare danni al feto tanto da causare un parto prematuro o una morte fetale intrauterina. In caso di nascita del bambino, la listeriosi neonatale (quindi a 28 giorni circa dalla nascita del piccolo) può manifestarsi con setticemia, crisi respiratore e meningite.
Sebbene i rischi siano alti, sono sufficienti alcuni accorgimenti per evitare di entrare a contatto con il batterio che, solitamente, si trasmette tramite alimenti.
Il batterio resiste al freddo, ma non alle alte temperature: bastano pochi minuti di cottura per eliminarlo dai cibi in cui è presente. Eliminare i cibi da assumere senza cottura (formaggi, verdure crude, frutti di mare, cibi affumicati, insaccati) andrebbero eliminati.
Nel caso in cui si contraesse la listeriosi, quali sono le cure a cui sottoporsi?
Nel caso in cui non si riesca a prevenire l’infezione, è possibile curarsi. La diagnosi si basa sui sintomi e sull’isolamento del microrganismo da sedi normalmente sterili, come il sangue, il liquido cefalorachidiano o il liquido amniotico. La terapia antibiotica, prescritta dal medico, prevede l'utilizzo di ampicillina, aminoglucoside o trimetoprim-sulfametoxazolo e deve essere proseguita anche per molte settimane nei casi più gravi.
Il trattamento prevede terapia antibiotica prescritta dal medico; l’unico problema importante è quello di individuarla in modo tempestivo, onde evitare che questa possa trasmettersi al feto.
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