Mamme nella Rete - Quali sono i miti da sfatare sulla musicoterapia?
feto
al feto
vibrazioni sonore
MNR – Gli influssi della musica e della voce materna sul feto, non sono quindi un'invenzione.
RP - "Non lo sono, infatti il bambino alla nascita è in grado di riconoscere immediatamente la voce della madre così come le musiche ascoltate durante il periodo di gestazione. La familiarità di questi stimoli crea un ponte tra le fasi pre e post-natale, un collegamento estremamente importante per il benessere del bambino."
MNR - La musicoterapia viene generalmente integrata con altre attività oppure è una disciplina a sé?
RP - "La musicoterapia è una disciplina a sé, ovvero si fonda su una serie di competenze e tecniche specifiche che non sono né unicamente di pertinenza musicale né unicamente di pertinenza psicologica. Il lavoro del musicoterapeuta però si integra generalmente al lavoro di altri professionisti, e anzi raggiunge la sua massima efficacia proprio all’interno di un intervento integrato. La musica non ha “di per sé” un effetto curativo, piuttosto influenza in maniera scientificamente documentata processi fisiologici, neurologici ed emotivi estremamente significativi, il lavoro di equipe è dunque assolutamente fondamentale."
MNR - Quali differenze hai riscontrato lavorando con adulti e bambini?
RP - "Fra adulti e bambini senza rilevanti compromissioni cognitive ed emotive, la differenza maggiore sta nella capacità di lasciarsi andare. La musicoterapia utilizza mezzi espressivi alternativi alla parola (il suono, il canto, il movimento) per aiutare le persone ad accedere alle proprie risorse creative e realizzare il proprio benessere attraverso percorsi strutturati di espressione e esplorazione personale."
MNR - Quanto agli ambiti di intervento, invece?
musicoterapia
la musica influenza funzioni cognitive molto diverse
MNR - Esiste la musicoterapia per genitori e figli insieme?
RP - "Certamente. Ritengo fondamentale, quando possibile, il coinvolgimento dei genitori nel percorso. Il genitore è la figura di riferimento del bambino: nessun lavoro ha senso se si limita a un’ora in una stanza di terapia o in un centro educativo; perché possano realmente consolidarsi è importante che processi e gli apprendimenti trasferiti nella quotidianità del bambino, vengano consolidati attraverso l’intervento dei genitori in cordinazione e costante relazione col musicoterapeuta."
MNR - Che tipo di attività proponi?
RP - "Svolgo laboratori rivolti a genitori e bimbi tra 0 e 3 anni dove la musica è usata come mezzo per il potenziamento delle abilità comunicative ed emozionali. Lungo il percorso non solo vengono forniti strumenti di espressione e contenimento emotivo, ma coi bambini si lavora sul potenziamento delle capacità creative e associative integrando linguaggio espressivi differenti (suono, colore, movimento ecc.) mentre agli adulti si dà l’opportunità di ri-esercitare la propria musicalità comunicativa."
La musicoterapia è dunque, come ci ha spiegato la dottoressa Pellegrini, una disciplina che può contribuire allo sviluppo delle capacità cognitive e relazionali dei bimbi, sia con approccio terapeutico, in sinergia con altre discipline, sia, attraverso il ritmo e la musica, per favorire e contribuire al benessere del feto prima, e del bambino poi.
Leggi la prima parte dell'intervista: Benessere in gravidanza con la musica: a tu per tu con l'esperta di musicoterapia Raffaella Pellegrini
Il blog di Raffaella Pellegrini - psicologiadellamusica.blogspot.com - Facebook
Per info e foto: press@mammenellarete.it
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