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Mia figlia, intollerante al latte e all'uovo

di Viviana - 19.03.2013 - Scrivici

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Eravamo preoccupati, la bimba poco a poco si stava spegnendo, i suoi progressi erano lenti e su certe cose iniziava a regredire. Aveva scariche violente di diarrea acida e continuava a vomitare. Pareva che secondo i medici la causa del malessere di mia figlia fossi io...

di Viviana

 

Fin dal primo giorno di vita mia figlia ha avuto rigurgiti abbondanti, che si sono via via trasformati in getti a spruzzo.

 

Vomitava spessissimo, ero sempre a cambiare lei e me, viveva perennemente col bavaglino, ma i dottori dicevano che era normale immaturità gastrica, e va bene, aspettiamo che maturi come una bella mela.

 

Siamo arrivati allo svezzamento, la bambina apprezzava i nuovi sapori, era di buon appetito, ma non solo continuava a vomitare, aveva iniziato anche ad avere scariche violente di diarrea acida, fino a 5 scariche al giorno.

 

All’inizio si pensava ad un virus intestinale e via di fermenti lattici, poi mi dicevano che potevano essere i dentini, ma per inciso queste scariche sono iniziate che la bimba aveva 6 mesi e mezzo e di denti non ne ha messi fino all’anno di vita, secondo loro doveva essere uno squalo…

 

Eravamo preoccupati, la bimba poco a poco si stava spegnendo, i suoi progressi erano lenti e su certe cose iniziava a regredire, cominciava a muovere poco e niente un braccino e a nove mesi si muoveva poco e non accennava a voler provare a gattonare o muoversi in altri modi e il suo peso era fermo da due mesi, non cresceva più.

 

Aveva già fatto a tre mesi un’ecografia del piloro e aveva fatto a quattro mesi una visita gastroenterologica.

 

Questa visita mi aveva ammazzata.

 

Pareva che secondo i medici la causa del malessere di mia figlia fossi io.

 

La loro spiegazione era stata che io ero nervosa e attraverso il mio latte trasmettevo il nervosismo alla bimba e per questo lei vomitava.

 

Sono uscita di lì sentendomi dire :”Signora, lei deve calmarsi e vivere più serenamente, sua figlia non ha nulla che non va”.

 

Immaginate i sensi di colpa che avevo ogni volta che lei vomitava???

 

Era colpa mia, era solo colpa mia se lei stava male, cresceva poco, non rientrava nelle tabelle, maledette tabelle!!!

 

Ma quando ha iniziato con le scariche liquide ed io non la allattavo più da un mese perché il mio latte era finito e continuava lo stesso a vomitare ho cominciato a pensare che doveva esserci dell’altro, qualcosa che i medici non vedevano… ma cosa?

 

Ho iniziato ad informarmi da sola, ricerche su internet ed enciclopedie e mi sono convinta che si trattava di intolleranza al latte visto che la bimba vomitava e aveva scariche soprattutto dopo aver mangiato la ricotta o il formaggino. In parole povere esistevano delle soglie, se una persona tollerava al massimo, ad esempio, 150 ml di latte in un giorno e ne assumeva 100 stava bene, ma il suo intestino comunque si logorava, se ne assumeva 180 iniziava a star male, ho iniziato a far caso al fatto che se aumentavo le dosi di formaggi stava peggio, se non davo formaggi stava bene. Quindi il latte lo tollerava abbastanza, poi ha iniziato a tollerare poco anche solo quello.

 

Ho fatto la pazza a quattro, sono tornata all’ospedale per una visita d’altro tipo della bimba e mentre ero lì ho chiesto ed ottenuto di parlare coi gastroenterologi che l’avevano vista quando aveva quattro mesi, loro mi hanno ascoltata ma erano scettici e mi hanno detto che l’avrebbero ricoverata visto che comunque a questo punto era chiaro che qualcosa la bambina aveva.

 

Ero molto soddisfatta.

 

Il ricovero è arrivato, siamo state quattro giorni in ospedale dove è stata vista dai gastroenterologi, da un chirurgo ginecologico perché pareva avesse delle fimosi alle piccole labbra ma non c’erano, da un neuropsichiatra infantile per il braccino che non muoveva e lui ci ha mandate dal neuro psicomotricista… nomi che spaventano solo a sentirli….

 

Essere lì poi atterrisce totalmente, ero in sala d’attesa con bimbi con varie disabilità, più o meno gravi, guardandoli ero dispiaciuta per loro, poi guardavo la mia bambina e mi chiedevo se anche lei sarebbe diventata così, ero disperata!

 

Durante le visite, poi, lei non collaborava per nulla! E' timida e non faceva ciò che i medici le chiedevano di fare, non prendeva le cose che loro volevano prendesse e io ero terrorizzata dal fatto che mi dicessero che aveva qualche grave malattia degenerativa.

 

Per fortuna il neuropsicomotricista ci ha tenute lì parecchio e ha visto che lei era una bimba timida ma che poi faceva ciò che volevano facesse, ha riscontrato solo un po’ di atrofizzazione nel braccino che non muoveva e mi ha detto di stimolarla a muovere sempre quello.

 

Dopo quattro giorni l’hanno dimessa senza una diagnosi.

 

“La bambina non ha nulla signora, le mamme sono troppo protettive vedono cose che non ci sono! Le dia tutto senza limitazioni, anche i cibi che non ha ancora introdotto come uovo frutta secca e kiwi, sua figlia deve mangiare tutto!”

 

Praticamente per loro ero una visionaria iperprotettiva!

 

E me le sognavo le scariche di diarrea 5 volte al giorno???

 

No, io non mi fidavo! Uscita di lì ho ricominciato lo svezzamento daccapo, andava tutto bene. Arrivata ai formaggi ha ricominciato a star male. Erano i latticini!!!

 

Ho fatto tanto che ho trovato un allergologo omeopata privato, in ospedale nessuno si era degnato di mandare mia figlia da un allergologo, le hanno fatto esami del sangue a ripetizione, esami delle feci e delle urine e mai un allergologo l’ha vista.

 

Il pediatra che avevo trovato mi ha ascoltata davvero!

 

Al primo colpo senza sentire cosa pensavo io mi ha detto che secondo lui si trattava di intolleranza alle proteine del latte, le ha fatto fare esami mirati e sì, era intollerante alle proteine del latte, finalmente da qualche parte iniziavamo.

 

Leggi lo speciale sullo svezzamento

 

All’età di 12 mesi mia figlia ha dovuto ricominciare daccapo lo svezzamento

 

È stato un lungo percorso, gli intoppi ci sono stati come quando a seguito della scarlattina è diventata intollerante anche all’uovo che prima mangiava, fermi anche su quel fronte e a piccoli passi abbiamo reinserito le proteine del latte partendo da molto lontano. Ho scoperto che il latte è presente in moltissime cose che minimamente immaginiamo, così come l’uovo,ero diventata un’esperta di lettura di etichette, il terrore delle case produttrici perché se nelle loro etichette qualcosa non mi quadrava, prima di dare a mia figlia quel prodotto gli scrivevo per avere il giusto elenco di ingredienti.

 

A tutt’oggi mia figlia mangia tranquillamente latticini di tutti i tipi, uova e vive e si muove come tutti gli altri bimbi.

 

Sarà seguita ancora fino a dopo i sei anni di vita perché a quell’età c’è un’importante maturazione del sistema immunitario per cui si vedrà se è davvero guarita del tutto, ma io sono fiduciosa, è bastato mettersi nelle mani del medico giusto e lottare per ciò che io avevo capito da subito.

 

Il mio istinto di mamma non mi aveva ingannata, troppo spesso le mamme si sentono dire di essere paranoiche ed iperprotettive e altrettanto spesso, scavando scavando si scopre che in realtà qualcosa c’era. Seguirò sempre il mio istinto, non permetterò più che mi diano della paranoica se l’istinto mi dirà che devo andare a fondo.

 

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