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Neonato: il primo giorno insieme a casa

di Lisa Sorrentino - 05.06.2013 - Scrivici

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"Sul fasciatoio, apro il pannolino e di colpo sto quasi per svenire, mi manca l'aria e mi sento di soffocare, corro alla finestra per prendere fiato. La piccola resta sul fasciatoio con il papà che a stento riesce a professar verbo! Cosa cavolo abbiamo combinato? Eppure sono stata delicatissima? Aiuto e ora?!!" Le ansie di una neomamma alle prese con la caduta del cordone ombelicale.

di Lisa Sorrentino

Varcando la soglia d'ingresso di casa con qualche chilo in meno e il passeggino, sapevo che nulla sarebbe stato come prima.

Quando mi rinviavano la visita per dimettermi dall'ospedale e affidarmi in modo definitivo e ufficiale la piccola, quasi speravo non arrivasse mai il momento.

D'altronde lì non si stava mica tanto male!

Intanto ora ero a casa, che emozione già la coccarda sotto il palazzo, quella fuori dalla porta, i fiori in casa, la culla, sì la mia tanto amata culletta.

Entrata nella cameretta che sarebbe diventata quella della piccola e che per l'occasione avevamo ritinteggiato, risentivo quando un giorno, forse in preda ad una tempesta ormonale, ho urlato a mio marito che se accadeva qualcosa alla piccola sarei tornata a casa e avrei bruciato tutto quello che era nella cameretta.

Scherzi che ha l'ansia!

I cassetti con tutte quelle cosine piccole, non più da guardare, ma da metterle.

Lei dal suo passeggino si guardava tutt'intorno e incuriosita faceva smorfiette strane.

L'ora del primo cambio.

Attenzione al cordone, mica vorremmo farle del male?

Eh già, sarebbe stato un bell'impegno quella pinzetta, visto che a sentir dire in giro, chi una settimana, chi 15 giorni, chi addirittura con cicatrizzante per farlo cadere.

Allora prendi il pannolino, tu mantieni le gambine mentre io le pulisco il culetto con la tovaglietta, attenzione all'ombelico, cremina lenitiva, chiudi il pannolino, no prima la garza sull'ombelico, adesso puoi chiudere, ma non troppo stretto.

Che fatica! Questa cosa mi creava tensione, ma basta stare attenti.

La piccola è stata una pace tutto il giorno e nessuno è passato a turbare la sua quiete: trattandosi di agosto erano tutti al mare.

Allattamento a richiesta come detto in ospedale, cena leggera per noi, ultimo cambio pannolino prima di andare anche noi, ormai stremati dalle emozioni, a letto.

Sul fasciatoio, apro il pannolino e di colpo sto quasi per svenire, mi manca l'aria e mi sento di soffocare, corro alla finestra per prendere fiato.

La piccola resta sul fasciatoio con il papà che a stento riesce a professar verbo!

Cosa cavolo abbiamo combinato? Eppure sono stata delicatissima? Aiuto e ora?!!

Chiamiamo l'ospedale. No, prima mia sorella. No, mia madre!

In ospedale non rispondono, a casa di mia madre, meglio no altrimenti si spaventano e sono anziani, questo cellulare che non è raggiungibile.

Ok calma! Proviamo ad un altro ospedale, attimi di panico puro, con la piccola nuda che quasi non si rendeva conto del perché di tanta agitazione.

Finalmente qualcuno ci risponde e ci toglie da quell'inferno che stavamo vivendo.

"Non vi preoccupate, a volte capita che il cordone cada lo stesso giorno che la piccola esce dall'ospedale". Una vocina rassicurante ci mette tranquilli e ci istruisce su come gestire la cosa nei giorni successivi.

E questo era solo il primo giorno!

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